Andrea Bocelli al Palazzo del Ghiaccio

Se avete visto il nuovo video di Andrea Bocelli, quello in cui canta insieme al figlio Matteo la canzone “Fall On Me”, sarete anche rimasti colpiti dalla location in cui è stato girato. Si tratta dello splendido Palazzo del Ghiaccio di Via Piranesi a Milano, meraviglioso edificio in stile liberty che risale al 1823 per opera del conte Alberto Bonacossa, campione di pattinaggio. Sull’attuale presentazione della struttura si legge Duramente colpito dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che hanno gravemente danneggiato le decorazioni dell’interno, il Palazzo del Ghiaccio ha riaperto al pubblico dopo il conflitto, rimanendo attivo fino al 2002. In 80 anni di attività, il Palazzo ha ospitato molti dei più importanti appuntamenti agonistici milanesi, non solo su ghiaccio, ma anche di pugilato, scherma e pallacanestro; è stato inoltre sede di attività sportive amatoriali, eventi di intrattenimento, sfilate di moda e proiezioni cinematografiche. Memorabili anche i concerti, tra cui, il debutto assoluto di Adriano Celentano al “Festival Italiano del Rock and Roll” del 1957, la “Sei giorni della Canzone” con Mina nel 1959 e le esibizioni di celebri voci come quelle di Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Luigi Tenco. L’importante restauro, terminato nel 2007, ha recuperato le funzioni preesistenti dell’edificio, riqualificando e razionalizzando gli spazi dal punto di vista architettonico. Il Palazzo ha acquistato una nuova modularità che lo rende uno spazio polifunzionale adatto ad accogliere la più ampia tipologia di eventi: spettacoli, concerti, sfilate di moda, serate di gala, mostre, convegni, fiere e meeting aziendali. Se non avete ancora avuto l’occasione di visitarlo dopo che è stato restaurato così bene, il video di Bocelli può darvene una prima idea e farlo conoscere in tutto il mondo.

No No-Vax. Grazie.

Credo che ormai sia chiaro a chi segue questo blog la mia, diciamo, poca simpatia verso questo governo. Ma fino ad ora su molti argomenti ho cercato di controbattere, ho discusso, ha argomentato le mie opinioni. Adesso però, davanti a queste affermazioni del ministro della salute, affermazioni che non vengono smentite dal Presidente del Consiglio (che parla proprio poco, forse per paura di sbagliare ad esprimersi) e neppure dai due vice-Premier (che invece parlano sicuramente troppo), ho deciso di perdere ogni riluttanza affermando che non si può perdere tempo a confutare dichiarazioni così chiaramente prive di senso. Sono affermazioni che vengono fatte o per profonda ignoranza – nel senso di non-conoscenza, ovviamente – o per non irritare parte del proprio elettorato ignorante – in ogni senso -. Ospite in un programma televisivo la ministra Grillo ha detto “Non è l’obbligo vaccinale che fa salire la soglia dei vaccinati, ma il dibattito pubblico, la presa di coscienza dei cittadini”. Vi rendete conto della stupidità di questa affermazione? Vi pare il caso che si debba perdere tempo a discuterne? Mi limiterò a dire che equivale a dire che non è l’obbligo della cintura di sicurezza  che fa ridurre il numero degli incidenti mortali, ma il fatto che la gente lo pensi… Non contenta ha proseguito: “Non siamo contro i vaccini, siamo favorevoli, ma vogliamo che lo strumento dell’obbligo sia utilizzato in maniera intelligente e solo dove è necessario, come si fa anche in altri Paesi. Ad esempio è necessario l’obbligo sul morbillo, mentre non lo è per l’esavalente, per il quale credo sia sufficiente la raccomandazione”. A parte il fatto che un ministro non può dire, sulla materia di sua competenza, “credo”: deve essere certo di cosa dice e cosa prescrive. Ma anche in questo caso trovo un insulto all’intelligenza perdere tempo a discuterne.  L’esavalente è contro difterite, tetano, pertosse acellulare, poliomielite, epatite B ed haemophilus influenzae di tipo B, cioè malattie mortali o gravemente invalidanti, specie se contratte da neonati. Insomma:  certo è che decisioni di questo genere avallate da tutto l’esecutivo, provocano il totale discredito anche su tutte le altre decisioni, verso cui ero già critico. Insomma, fanno in modo che me ne convinca del tutto. Ho scritto tempo fa che tra i miei amici ci sono anche numerose persone che politicamente la pensano diversamente da me, ma sono persone che comunque stimo e che mi fa piacere frequentare, di persona o sui social. Questo non vale per i cosiddetti “no-vax” che nel caso invito subito a smettere di leggermi e frequentarmi, sia qui che sui social e pure dal vivo.

Meglio il Grande Fratello

Secondo me se Rocco Casalino avesse detto quello che ha detto all’interno della Casa del Grande Fratello sarebbe stato espulso. Vedete che anche i programmi trash devono spesso essere rivalutati? A volte la realtà è peggio. Come il commento dell’interessato “Circola un messaggio che riproduce la mia voce. Sono libere esternazioni: nessun proposito concreto”. Qualora non l’aveste ascoltato, eccolo:

Ma anche quanto affermato dal solito Danilo Toninelli è niente male eh: “Non vogliamo solo rifare velocemente il Ponte Morandi, ma anche renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovino, possano vivere, giocare, mangiare”. Ma come le pensa?

E per finire questa foto promozionale autentica con Presidente e Vice Presidente del Consiglio (da non credere) per pubblicizzare il Decreto “Sicurezza e Immigrazione“, come se i due termini dovessero essere per forza connessi, come se non ci fosse bisogno di sicurezza anche da residenti autoctoni… ma è un discorso lungo e impopolare… (La foto comunque sembra tratta da un sorteggio per i Campionati di calcio…)

 

Le foglie morte

A me da bambino hanno insegnato che tutte le stagioni iniziano il 21 (dicembre/marzo/giugno) tranne l’autunno che comincia il 23 settembre. Ed io a questo credo. Quindi da ieri siamo entrati in autunno. E stavolta è davvero così perché l’equinozio d’autunno 2018 è caduto proprio alle ore 3.53 del 23 settembre. Tutto a norma quindi. È tempo di “foglie morte”.  “Le foglie morte” di Prévert, canzone che ho sempre amato moltissimo.

Come vorrei che tu ti ricordassi
i giorni belli che eravamo amici
In quei tempi là,
la vita era più bella,
Il sole più caldo di oggi.
Le foglie morte si raccolgono insieme…
Lo vedi: non dimentico più
Le foglie morte si raccolgono insieme
come i ricordi, come i dispiaceri

E il vento del nord le porta
nel freddo paese dell’oblio

Lo vedi: non dimentico più
la canzone che cantavi tu.

È una canzone che ci appartiene
Amavo te
amavi me.
E vivevamo, noi due, insieme
Amavo te
amavi me.
Ma ci ha separati questa vita
io non so perché
nemmeno tu
ed il mare poi cancella
i passi di due che non amano più.

Amavo te
amavi me.
Ma ci ha separati questa vita
io non so perché
nemmeno tu
ed il mare poi cancella
i passi di due che non amano più.

Di Alberto Cavaliere, Joseph Kosma, Jacques Prevert

Ritorno al passato

Da anni esiste una legge che impone a negozi, bar, ristoranti, esercizi pubblici in genere e quindi anche a tassisti, medici, dentisti ecc. di accettare i pagamenti elettronici e perciò ad essere muniti di pos. È una legge e quindi come tale andrebbe rispettata, anche perché basterebbe accettare il bancomat, ad esempio, che ha commissioni intorno all’1%, quindi davvero basse. Sarebbe davvero un ottimo servizio alla propria clientela ed è anche un mezzo per evitare l’evasione fiscale, poiché in quel modo i pagamenti sarebbero tutti tracciati. Forse è anche per quest’ultimo motivo, e non solo per il costo in sé, che in Italia questi metodi di pagamento sono molto meno diffusi rispetto agli altri paesi (forse ad eccezione della Grecia). Dicevo “sarebbe” perché in realtà la legge c’è, l’obbligo pure, ma non esistono sanzioni. Quindi se un commerciante non dota il proprio esercizio del pos oppure non ne consente  l’utilizzo…. non può essere perseguito. Provate infatti a voler pagare un taxi con il bancomat: il 95% dei tassisti non lo accetta, anche per tratte lunghe tipo Fiumicino/Roma dove costa non poco. La blogger Selvaggia Lucarelli da anni combatte una battaglia su questo tema senza ottenere nulla se non minacce, davvero da rabbrividire, sui social. Secondo me non possiamo aspettarci nulla neppure da questo governo. I primi segnali sono di un ritorno al passato …  non certo di un ingresso nel futuro. Torneremo al baratto, temo (solo dal lunedì al sabato però, eh!).

Una parolaccia sdoganata

Oggi siamo decisamente… frivoli e goliardici. Questa “installazione artistica” di Palermo fa discutere.

Fa parte di «Manifesta 12», la Biennale nomade europea che si tiene a Palermo ed è firmata daFabrizio Cicero. Ma questa opera d’arte non piace alla consigliera comunale Sabrina Figuzza (no, non farò ironie sul nome di questa signora e neppure giochi di parole tra lei e l’installazione…) che ne richiede prontamente la rimozione con una vibrata protesta indirizzata al Sindaco. Ma a me pare che, sebbene poco elegante e magari evitabile, tale parola sia stata sdoganata già moltissimi anni fa in una celebre canzone di Faletti a Sanremo e che non faccia più scandalo per niente. Inoltre in tutta la Sicilia si trovano i manifesti pubblicitari di una birra locale (li ho visti di persona e fotografati – lo vedete qui sotto) che si chiama proprio così…. Chissà se quella consigliera farà rimuovere tutta la promozione …

Ancora su @Alitalia e non solo

Ancora su @Alitalia (come i post del 14 marzo e dell’11 luglio , cui il Customer Care di Alitalia non ha comunque risposto), ancora un’esperienza poco felice. In questo caso penso che anche se fosse stata una compagnia diversa non sarebbe forse cambiato nulla. Ma io mi chiedo se un comportamento simile è corretto. La scorsa settimana il mio volo nazionale della durata di un’ora e 5 minuti è stato annunciato prima con mezz’ora di ritardo, poi con un’ora e infine con un’ora e mezza. L’annuncio è stato semplicemente “Il volo partirà alle 21.10 anziché alle 19.45 per ritardato arrivo dell’aeromobile”. Punto e basta. Come se fosse una cosa normale, come se i viaggiatori dovessero automaticamente scusare la cosa. Ora: i viaggiatori hanno comprato un biglietto e la compagnia ha promesso un servizio per un determinato orario. Un breve ritardo sarebbe anche scusabile, ma non così tanto. Anche le ferrovie per ritardi consistenti del Freccia Rossa corrispondono un indennizzo. Le compagnie aeree… nulla. Magari mi sbaglio, ma secondo me questo comportamento non è giustificabile. Pare ci siano siti internet che assistono i viaggiatori nel richiedere indennizzi… ma pare sia molto difficile comunque ottenerli.

Fenomenologia di Danilo Toninelli

Chi fosse stato lontano dai giornali in questi giorni e si fosse perso queste straordinarie perfomance del nostro Ministro Toninelli, reputo giusto ne venga edotto. Non serve parlarne: parlano da sole le immagini. Ecco la prima, che lo vede in compagnia dell’immarcescibile Bruno Vespa (largo ai giovani: Letterman non ha insegnato nulla eh!) e di un plastico del ponte Morandi di Genova (crollato)

Luca Bizzarri, attore e presidente di Palazzo Ducale a Genova, ha detto: “Quella foto è grave, testimonia com’è ridotto il nostro Paese”. Una foto davvero imbarazzante e forse pure da dimissioni di entrambi. Non bastano le scuse, che comunque non ci sono state neppure. Ma non bastando ecco che il giorno successivo sui social appare questo

dove pensa di essere spiritoso con un frase che riprende la revoca delle concessioni autostradali. Il post è stato poi cancellato, ma era troppo tardi per fermare la rete… Davvero da non crederci. Quando la realtà supera la fantasia.

Giornata Internazionale della Democrazia – 15 settembre

Il 15 settembre, domani, da diversi anni si celebra in molti paesi del mondo la Giornata Internazionale della Democrazia. È stata proclamata l’8 novembre 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Non ho notizie di particolari manifestazioni nel nostro paese (forse mi sarei meravigliato del contrario se a livello istituzionale si fosse pensato a qualcosa), ma spero di sbagliarmi. Direi che sarebbe decisamente importante che se ne parlasse molto nelle scuole, in televisione, sui giornali, come opportunità per riflettere sullo stato della democrazia nel mondo e in Italia.  Sul tema ho trovato solo il pensiero di ActionAid e ho deciso di riportarlo qui:

In un’Europa che si dimostra sempre più fragile e incapace di gestire eventi di portata storica come i conflitti e le migrazioni, la Giornata Internazionale della Democrazia dell’Onu è una preziosa opportunità per riflettere sulla qualità delle democrazie nel mondo e promuovere quattro ingredienti determinanti: libertà, partecipazione, trasparenza, responsabilità delle istituzioni – ed a questi oggi ne aggiungiamo un quinto – accoglienza e integrazione. È il messaggio di ActionAid in occasione della giornata Onu che si celebra il 15 settembre e si concentra quest’anno, su un tema quanto mai attuale, quale quella della prevenzione dei conflitti.

Guerre, povertà e disuguaglianze sociali generano crisi come quella dei migranti, che preoccupano non solo per la portata dell’emergenza, ma anche per il restringersi dello spazio per la società civile. Il fenomeno migratorio, e purtroppo non solo quello, sta mettendo a dura prova le nostre democrazie, che reagiscono chiudendosi sempre di più con l’avallo di un’opinione pubblica che sta prendendo distanza dalle forme democratiche, percepite come farraginose e poco efficaci.

Alimentata dalla crisi politica ed economica, l’indignazione trova talvolta un facile capro espiatorio anche nelle organizzazioni della società civile, che cercano a fatica di colmare i vuoti lasciati dai governi europei. Il valore aggiunto della partecipazione si trasforma in un problema, secondo una prospettiva ribaltata dei valori che sono a fondamento di una vera democrazia. Come ricorda l’ONU, ora più che mai è indispensabile rafforzare le istituzioni democratiche per promuovere la pace e la stabilità.

“Per ottenere il cambiamento è fondamentale l’empowerment delle persone e delle comunità che vivono in condizioni di povertà e disuguaglianza. Solo così si può far crescere la qualità della democrazia, un mezzo essenziale per rendere le persone protagoniste del cambiamento, a partire da quelle più escluse. Una democrazia sana non significa solo assenza di conflitti, ma una partecipazione attiva capace di rinnovare continuamente il tessuto sociale per renderlo pronto ad affrontare le sfide del momento”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.

“Questa giornata è un momento per riflettere sullo stato della democrazia in Italia e nel mondo. Riflessione che ActionAid ha avviato, anche attraverso la sua nuova strategia, e che continuerà nel prossimo futuro. Grazie all’impegno di persone organizzate e attive possiamo sviluppare e guidare con decisione il cambiamento per migliorare la qualità della democrazia e favorire la giustizia sociale in Italia e nel mondo, prevenendo alla radice l’insorgere dei conflitti” conclude Marco De Ponte.

Il rapporto Ipsos “Italia 2017: una realtà su misura” che ha fotografato la situazione attuale parla chiaro. La costruzione dell’Europa è minacciata da un “un vento sovranista, protezionista, nazionalista e antiglobale”. Per combattere la minaccia nazionalista è necessario che l’Europa ritrovi “le ragioni di un progetto che sembra perdere consistenza e motivazioni”. Per farlo è necessario che l’unione affronti il tema del welfare, rimettendo in discussione il paradigma dell’austerity su cui tanto si è insistito per affrontare la crisi. La fiducia nel progetto europeo, dalle rivelazioni dati Ipsos, è ai minimi storici: se nel 2008 il livello di fiducia verso l’Europa era del 72%, nel luglio del 2016 questa era scesa ai minimi termini, registrando un misero 38%.

#iocambio

Un’iniziativa che secondo me è da sostenere. Un’iniziativa bella, per qualcosa di realizzabile facilmente e con poca spesa. Naturalmente ha già scatenato polemiche nelle menti ottuse che ultimamente mi sembrano moltiplicarsi nel nostro paese. A lanciarla è stata l’Associazione Onalim – Milano al contrario, che la spiega così:
La battaglia per i diritti e per l’inclusione può passare anche da un fasciatoio messo nel posto giusto. Siamo abituati a trovare i fasciatoi, quando ci sono, solo nei bagni delle donne, come se il cambio del pannolino riguardasse solo le mamme o come se in ogni famiglia ci fosse sempre una mamma. Ecco perché con Onalim abbiamo lanciato la campagna social #IoCambio per sensibilizzare sulla mancanza dei fasciatoi nei bagni degli uomini o nelle aree comuni dei bagni degli esercizi pubblici, per consentire a tutti i papà e alle famiglie arcobaleno di cambiare i loro bambini. Abbiamo invitato i papà a farsi una foto mentre cambiano il pannolino ai loro bambini, sia in posti dove il fasciatoio c’è, sia dove non c’è, e di postarla usando l’hashtag #iocambio. Oppure di inviarcela all’indirizzo onalimblog@gmail.com. Il nostro obiettivo è vedere sempre più fasciatoi nei bagni pubblici di Milano. #IoCambio perché crediamo che debbano essere i papà per primi a rivendicare il diritto di cambiare i loro bambini e perché facendolo saranno motori di un vero e proprio cambiamento. Cambiamo? Se sei un esercizio pubblico e hai il fasciatoio nel bagno degli uomini o nell’area comune, scrivici e lo segnaleremo.

A me sembra davvero un’iniziativa meritevole, anche perché mi ha riportato indietro di quasi 30 anni, quando cambiare il pannolino a mio figlio a me piaceva, era un momento davvero importante di contatto tra noi, di tenerezza, divertimento e coccole (nostalgia…). La polemica è stata innestata dal “giornale” La Verità (che mi pare abbia scelto davvero un titolo “al contrario”) che ha scritto “un articolo” che definire fazioso è gentile, intitolato, pensate un po’, “I padri gay vanno alla guerra del pannolino”, intendendo dire che è una richiesta provocatoria per propagandare il movimento LGBT. Ma come possono esistere cervelli così limitati? Cambiamo anche mentalità per favore. E se poi il fasciatoio lo useranno anche due papà, beh… meglio!