Solidarietà a Giorgia Meloni

Gli insulti sessisti ricevuti da Giorgia Meloni sono da condannare senza se e senza ma.

Giorgia Meloni ha ricevuto davvero tanta solidarietà bipartisan.

Ora speriamo faccia tesoro di questa solidarietà e la possa utilizzare verso tutte le perone che da anni sono sottoposte alle campagne d’odio promosse dal suo partito.

Dark

Domenica 23 febbraio 2020: in Lombardia vengono chiusi per l’emergenza sanitaria
Martedì 23 febbraio 2021: i teatri sono chiusi da un anno.

A Broadway, quando i teatri sono chiusi per riposo, si dice che sono “dark“.
I nostri teatri sono dark da un anno. E anche il nostro animo è dark.

Ciao, Luigi

Se ne è andato anche Luigi Albertelli, il paroliere autore di tante canzoni italiane di successo, entrate nell’immaginario collettivo.  Era un tortonese e lo conoscevo da quando ero poco più che bambino, poiché è stato mio insegnante di educazione fisica alle scuole medie, proprio quando iniziò il suo successo nel mondo musicale. Nel 1969, infatti, la sua “Zingara“, scritta insieme ad un altro tortonese, Enrico Riccardi, vinse il Festival di Sanremo e nella nostra città fu davvero un evento memorabile.  Io non ero un appassionato di ginnastica, ma da quel momento non ho mai perso una sua lezione perché potevo approfittarne per parlare con lui di musica e spettacolo. E poi l’ho ritrovato insegnante anche al Liceo.  In seguito ci è capitato spesso di incontrarci e  parlare di canzoni e anche di televisione (è stato anche autore televisivo), a Tortona (dove ha sempre continuato ad abitare ), ma anche a Sanremo durante alcuni Festival che ho frequentato negli anni 80.  Era davvero un bravo autore, capace di spaziare dalle canzoni per ragazzi ai testi più impegnati, al puro pop.  Ha scritto oltre mille canzoni e se volete farvi un’idea di quante ne avete canticchiate pure voi, date un’occhiata alla sua biografia su Wikipedia. Mi aveva telefonato pochi anni fa, annunciandomi di voler fondare una televisione a Tortona e per chiedermi di collaborare. Poi purtroppo la sua salute non gli ha permesso di portare avanti il progetto.  Ci lascia davvero tante canzoni che fanno parte della colonna sonora degli ultimi cinquant’anni e che resteranno per sempre.

Ciao, Luigi.

Non disprezzate la cattiva musica. Siccome essa si suona e si canta molto più appassionatamente della buona, a poco a poco essa si è riempita del sogno e delle lacrime degli uomini. Per questo vi sia rispettabile. Il suo posto è immenso nella storia sentimentale della società. Il ritornello che un orecchio fine ed educato rifiuterebbe di ascoltare, ha ricevuto il tesoro di migliaia di anime, conserva il segreto di migliaia di vite di cui fu l’ ispirazione, la consolazione sempre pronta, la grazia e l’idea.
Marcel Proust
Sanremo 1973. Milva canta “Da troppo tempo“. Una canzone che ho molto amato.

Facciamo luce sul teatro!

U.N.I.T.A, l’associazione di attori e attrici del cinema e del teatro con “Facciamo luce sul teatro!” invita ad accendere le luci di tutti i teatri italiani lunedì 22 febbraio, dalle 19.30 alle 21.30. L’invito è rivolto anche agli spettatori, che possono solidarizzare presentandosi davanti alle sale.

Questo il comunicato ufficiale:
A un anno di distanza dal primo provvedimento governativo che come prima misura di contrasto al Coronavirus intimava la chiusura immediata dei teatri nelle principali regioni del Nord, estendendo rapidamente il provvedimento a tutto il territorio nazionale nel giro di pochi giorni, Unita chiede al nuovo Governo e a tutta la cittadinanza che si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che lo si torni a nominare, che si programmi e si renda pubblico un piano che porti prima possibile ad una riapertura in sicurezza di questi luoghi.
Unita chiede a tutti gli artisti, a tutte le maestranze e al pubblico delle città di organizzare, ovunque possibile, in tutta Italia –rispettando, come hanno sempre dimostrato di saper fare, ogni misura di sicurezza –un presidio dei teatri nella serata del 22 febbraio, perché questi luoghi tornino simbolicamente ad essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità.
Garantendo l’osservanza di tutte le norme, invitiamo tutti i cittadini a testimoniare la propria vicinanza, con la propria presenza fisica. Vi aspettiamo davanti ad un teatro della vostra città o del vostro quartiere per lasciare una traccia scritta di un pensiero su un foglio portato da casa o su un registro che ogni teatro potrà mettere a disposizione. Torniamo per una sera a incontrare quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico.

Appuntamento a lunedì prossimo, quindi.
Nella foto: il Teatro Civico di Tortona

Incorreggibili

“Debutto” di Mario Draghi come Presidente del Consiglio ieri in Senato. Nel suo discorso, molto istituzionale, cita il suo predecessore Giuseppe Conte, ringraziandolo per quanto ha fatto dovendo affrontare una situazione sanitaria ed economica come mai dall’unità d’Italia.   I senatori della ex maggioranza, Pd, M5s e Leu, battono le mani convinti e i 5 stelle si alzano anche in piedi. Ma dall’emiciclo si sente anche, distinto, qualche “buu” di protesta al nome dell’ex premier.  Incorreggibili.  Vergognosi ed incorreggibili: anche in un luogo istituzionale come il Senato, questa destra italiana non si smentisce mai.

Giornata internazionale del gatto

Ebbene sì: oggi in Europa si celebra la Festa del Gatto, un animale che amo moltissimo. Ho molti ricordi della mia infanzia (e non solo) in campagna legati ai gatti. La più importante, negli anni ’80, è stata Nola, una femmina certamente non bella, molto selvatica e timida che ho conquistato giorno dopo giorno. Era la gatta dei vicini ma quando arrivavo per il fine settimana appena sentiva l’automobile si faceva aprire, correva ad accogliermi e si trasferiva da noi per tutto il week-end.  Non mi abbandonava un secondo e se mi sedevo mi saltava in braccio. E’ stato davvero … un grande amore. Naturalmente mi ha portato anche i suoi 3 cuccioli: un maschio rosso e simpatico, che ho donato ad un amico, una femmina nera a pelo lungo stupenda, subito collocata da altri amici, e una femmina bruttina collocata a fatica da altri vicini di casa. Troppo vicini. Anastasia, questo il suo nome, tornava sempre da noi. Era una gatta da passeggio, nel senso che se uscivo per il piccolo paese lei mi seguiva  e se per caso entravo in casa di qualcuno che aveva un cane, lei mi aspettava nelle vicinanze fino al mio ritorno.
Bei ricordi. Amo davvero tanto i gatti.
La mia passione per il musical, poi, è nata dopo aver visto a New York nel 1988 “Cats“, il celebre show di Andrew Lloyd Webber ispirato a Old Possum’s Book of Practical Cats di T.S.Eliot. E nel 2009 ho avuto la possibilità di occuparmi della promozione della versione italiana della Compagnia della Rancia .
Insomma: i gatti sono nel mio DNA.
Buona festa del gatto a tutti i fortunati che ne hanno uno per amico. Ma ricordate: UN GATTO NON È UN CANE.

La montagna ha partorito il topolino

Soddisfatti del governo Draghi? Le aspettative sono state rispettate? Vi pare una compagine con i migliori uomini e donne possibili?
Personalmente, inutile nasconderlo, sono molto deluso. In primo luogo per la conferma di Dario Franceschini come Ministro della Cultura, anche se non più del turismo. Ma perché  in Italia come Ministro dello spettacolo pare esistere SOLO Franceschini? Vi ricordate quando ebbe la luminosa idea di chiedere ai musicisti di esibirsi GRATIS nei musei?GRATIS. Mi sembra che questo dia già l’idea che le sue competenze in ambito dello spettacolo siano nulle. E non mi pare che negli anni siano aumentante. O forse lui fa il Ministro GRATIS? Quest’anno con un tweet ha dimostrato di non sapere cosa sono i figuranti. E con questo bel curriculum ecco che Draghi lo riconferma alla cultura e quindi allo spettacolo. Tutto ciò  è deludente anche e soprattutto perché fa intendere che della cultura e dello spettacolo al Presidente Draghi non importi granché, anzi: quasi nulla. Mi direte che nei posti chiave ci sono dei tecnici e che per il resto ha dovuto fare in modo di essere sostenuto in Parlamento. Mi rendo conto, ma comunque la delusione è tanta.

Quanto a Renzi, verso il quale ho già in passato manifestato il mio pensiero, che rivendica la paternità di questa svolta nel governo italiano, posso dire che se il suo successo è stato riportare a posti di responsabilità Brunetta, Gelmini e Carfagna… beh forse poteva anche evitarcelo.

Razzismo, in Italia???

Voi trovate che in Italia circoli ancora il razzismo? Se lo si chiede tutti dicono di no. Si sente spesso pronunciare la frase, “Io non sono razzista, ma …“, che secondo me già significa che razzisti lo si è, eccome.
Su un autobus di linea di Lecco il controllore ha urlato a una signora: “”Al Paese vostro non fate queste cose perché vi tagliano le mani quando sbagliate. Solo in Italia le fate e vi comportate male. Avete trovato l’America in Italia”. Io spero venga almeno sospeso.

Ma trovo indicativo anche un articolo apparso su un giornale locale online della zona in cui vivo, Tortona, dove si legge:
Lo scriviamo non per essere razzisti perché è giusto aiutare chi ha bisogno, ma per sottolineare che le persone che oggi sbarcano sulle coste italiane provenienti dall’Africa sono, a tutti gli effetti, stranieri che scappano dalla guerre e dalle tribolazioni ma rimangono sempre e comunque cittadini stranieri molti dei quali hanno profumatamente pagato il loro viaggio in Italia: arrivano qui e vengono trattati coi guanti, mentre coloro che giunsero alla caserma Passalacqua nel dopoguerra, erano veramente profughi italiani a cui i governi avevano tolto tutto e “rispedito” in Italia viaggiando su carri di bestiame per giorni senza neppure lavarsi e una volta arrivati qui, alla Caserma Passalacqua, a differenza dei “profughi” di oggi, hanno vissuto per anni in stanze con pareti separate soltanto da coperte, decine di persone in pochi metri quadrati, con bagni in comune, acqua fredda e cibo sul quale è meglio stendere un velo pietoso.
Manca qualche luogo comune? Davvero imbarazzante leggere nel 2021 un “articolo” così. Da vergognarsi di appartenere alla stessa comunità dove vive qualcuno che scrive una cosa del genere e altri che la leggono e ne approvano il contenuto.