Consigli di serie: Designated Survivor (terza stagione)

Il 28 aprile 2018 scrivevo:
Oggi vi parlo di una serie la cui seconda stagione è ancora in onda per diversi episodi (in Italia su Netflix). Potete iniziare comunque con la prima e vi dico subito che è la più bella. La serie trovo sia convincente fino a metà della seconda: poi diventa un po’ stanca e ripetitiva. Ma almeno i primi 31 episodi, quindi,  bisogna vederli. Si tratta di “Designated Survivor” (Sopravvissuto designato) e ha per protagonista Keifer Sutherland, l’indimenticato protagonista di “24”. Durante l’annuale discorso del Presidente degli Stati Uniti sullo Stato dell’Unione, Tom e sua moglie vengono portati in un luogo non ben identificato, poiché Tom, per quell’occasione, è stato scelto come “sopravvissuto designato”, figura che esiste davvero negli Stati Uniti e che rappresenta un componente del Governo americano che, in caso di attentato al Presidente ed alle più alte cariche, ne deve prendere il posto per garantire la continuità istituzionale. Un gravissimo attentato terroristico accade veramente al Campidoglio ed il Presidente con tutti i vertici del Governo restano uccisi. Tom diventa così, totalmente in modo inaspettato e involontario, l’uomo più importante d’America,  ed è costretto a prestare giuramento vestito in modo decisamente informale, così come si trovava, per diventare, da un momento all’altro, il nuovo Presidente degli Stati Uniti. La serie racconta quindi come un uomo comune vede e potrebbe trattare le trame e i problemi della politica. Ottima interpretazione e buon ritmo narrativo ne fanno una serie cult.

E’ ora disponibile, sempre su Netflx, la terza stagione, che dopo le prime puntate un po’ troppo ripetitive, ha trovato nuovo slancio su una trama ben congegnata ed intrigante, su cui non vi anticipo nulla per non rovinare la sorpresa. Da vedere.

Luna tu…

E così domani sono 50 anni. Mezzo secolo da quando, in quella lunga notte tra il 20 e il 21 luglio 1969, l’uomo è sbarcato sulla Luna. Io avevo 12 anni/quasi 13, l’avvenimento mi aveva interessato moltissimo ed ero tra l’eccitato e il preoccupato. Eccezionalmente avevo avuto il permesso di rimanere alzato fino a tardi davanti al televisore per seguire la cronaca, divenuta celebre e storica. Giornate intere a leggere articoli di giornale sull’argomento, a seguire programmi televisivi di approfondimento in attesa del grande momento dell’allunaggio e poi della prima passeggiata sul suolo lunare. Fino al famoso battibecco fra Tito Stagno e Ruggero Orlando sull’avvenuto arrivo della navicella nel “Mare della Tranquillità” rimasi perfettamente sveglio (erano in effetti solo le 22.18, ma non ero abituato a fare così “tardi” per l’epoca). Invece per la prima “passeggiata” di Neil Armstrong avvenuta nel cuore della notte (Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità) purtroppo mi addormentai e dovetti accontentarmi di vederla in differita il giorno dopo e nel filmato in “Super 8” che mio papà, visto il mio interesse ed entusiasmo, mi regalò per il successivo Natale. Ma possedevo poi pure riviste monografiche, libri illustrati e addirittura un 45 giri con i dialoghi tra la NASA e gli astronauti! Insomma: una grande “passione” per la Luna. Chissà perché…
Poi nella mia vita ho dedicato molti anni al Teatro della Luna. Ma questo è un altro discorso.

Un abbraccio, una carezza non costano nulla

Se appena potete concedervi 75 minuti, guardate questo video, ascoltate le parole di quest’uomo, Pietro Bartolo, Dirigente Medico del presidio sanitario di Lampedusa. Fatelo, qualunque sia il vostro pensiero sull’immigrazione e l’accoglienza. Non sono le parole di un politico. Sono le parole di qualcuno che da 28 anni vive in prima persona queste problematiche.  E’ un incontro che si è svolto all’Università di Modena con 800 persone fra insegnanti e studenti.  Potete anche leggere le impressioni che una studentessa, arrivata “per dovere” alla conferenza, ha poi voluto scrivere in un lungo post su Facebook.

Senza parole: Italiani e Costituzione

Vedere video come questi mi getta sempre nello sconforto più totale, facendomi chiedere se il suffragio universale sia davvero qualcosa di positivo. Giudicate voi.