Vi consiglio un libro

Per una volta non vi consiglio una serie tv. Oggi voglio segnalarvi un romanzo, scritto da un mio carissimo amico che non ha bisogno di presentazioni: Saverio Marconi, noto ed apprezzato attore e regista al debutto nella narrativa. Il titolo è “La morte ci troverà distratti” e, per il momento, si può reperire solo su Amazon a questo link.  Si può ordinare sia in formato elettronico, che cartaceo con copertina flessibile o copertina rigida,
In alcune distopie immaginate nel passato, l’umanità rischiava di finire per infertilità diffusa.
Ora c’è una parte dell’umanità che vuole replicare la vita all’infinito, credendo di avere voce in capitolo. Con la stessa arroganza con cui ha distrutto interi ecosistemi per costruire pozzi petroliferi o resort a tema.
Non c’è nessuna differenza fra lo sterminio e la conservazione. Entrambi sono dettati dalla stessa arroganza di cambiare il mondo e le sue leggi. E ora che l’estinzione è arrivata per noi, la specie umana, non è assolutamente concepibile. È impossibile farsi da parte. È impossibile accettarlo.
È come se l’umanità fosse un vecchio, seduto in casa, bloccato dalle artriti, la mente che va e che viene, metastasi ovunque, la cataratta. Un vecchio che non si decide ad accettare la morte. Che continua a ostinarsi a volere, volere, volere, e non capisce che per tutta la vita non ha nutrito che un’illusione, un alito d’aria. Una grande e scintillante illusione: l’eternità.
I buoni amano la fine. I buoni mistici che odiano la religione del dio altro, il dio delle promesse. I buoni della rivolta. I buoni che sono sempre minoranza, e sempre contro la maggioranza. I buoni per la natura. I buoni per il presente.
I cattivi sono ossessionati dalla scienza e dal progresso scientifico, paradossalmente vogliono al tempo stesso conservare il proprio status quo e vogliono reiterare e ripetere sé stessi. Sono dei malinconici e dei passatisti. Perché in verità lo odiano il cambiamento. Ma scopriranno che il cambiamento non si ferma e il cambiamento è la fine. I cattivi sono arroganti, egoisti. Loro sono per la famiglia e per il capitale. Sono per gli ideali e per la speranza. Loro sono per il lavoro. Loro sono per il futuro. Loro siamo noi.
Nella nostra fantasia i cattivi volevano distruggere il mondo e i buoni stavano lì per salvarlo. Per fortuna la realtà è molto diversa da quella che ci eravamo immaginati, dalle distopie degli scrittori del passato. E ora che è qui, appare molto più vera e più giusta. Del resto, come diceva Borges, gli specchi e la copula sono abominevoli, perché moltiplicano il numero degli uomini.

Saverio Marconi Nato a Roma e cresciuto fra Venezia e Firenze. Nel 1975 si trasferisce a Roma e dopo molti spettacoli teatrali, sfonda nel cinema interpretando Gavino Ledda nel film PADRE PADRONE dei fratelli Taviani, film che vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Viene diretto da molti registi fra cui Gillo Pontecorvo, Luigi Comencini, Pasquale Squitieri, Lucio Fulci.
Nel 1983 fonda a Tolentino (città natale della madre) la Compagnia della Rancia, di cui è ancora direttore artistico.
L’idea di questo libro ha origini lontane. Nel 1986 mette per iscritto l’idea. La storia a vari passaggi, da racconto breve a testo teatrale, dea film a serie televisiva, ma solo nel 2017 dall’incontro con Giovanni Ceccanti l’idea si materializza in un romanzo.
Romanzo che si legge tutto d’un fiato. Ve lo consiglio davvero.

Il mistero del cappotto scomparso

Incredibilmente mi ero perso questo dramma consumatosi in Transatlantico durante le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica. La senatrice del Movimento 5 Stelle Cinzia Leone aveva denunciato su Facebook la scomparsa del cappotto lasciato su un divanetto del Transatlantico giusto il tempo per votare il Capo dello Stato. Aveva scritto  «Mi hanno soffiato il cappotto venerdì scorso quando avevo un importante appuntamento con mio marito dopo la votazione per prenderci un caffè, in una Roma gelida alle sette di sera ed io ancora convalescente per effetto del long Covid (una leggera bronchite, per carità). Cosa ne sa la gente del valore che tu metti dentro un cappotto, le emozioni che ricopre, i sacrifici che comporta. Non è solo una questione di principio, c’è dell’ altro. C’è il fatto che sono rimasta delusa, anche questa volta». Vi dico subito che il cappotto è stato poi ritrovato… ma è decisamente più divertente se raccontano il tutto Luca e Paolo (dalla trasmissione “Di Martedì” su La7).

Meloni e Fulmini

«Non vaccinerò mia figlia – ha detto Giorgia Meloni – perché le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che muoia colpito da un fulmine».  Sarebbe corretto che un leader politico non sparasse esempi a caso ma che almeno si documentasse, se vuole essere considerato affidabile. E invece… Il professor Burioni non ha potuto tacere e le ha già fatto sapere che negli anni 2020 e 2021 i morti perché colpiti da fulmine, di tutte le età, negli Stati Uniti sono stati 28, mentre i morti per Covid di età inferiore ai 18 anni sono stati 900.  Quindi la “signora” Meloni può anche essere libera di non vaccinare sua figlia (io però avviserei comunque il Telefono Azzurro) ma, nella sua posizione, non può diffondere fake news.
Comunque, tanto per non restare indietro, anche Salvini si è già affretattoa far sapere che non farà vaccinare suo figlio minore.
Cosa non si fa per qualche voto in più …

Via la mascherina all’aperto

Quindi sembra proprio che da venerdì non sarà più obbligatorio indossare la mascherina all’aperto. Era obbligatorio infatti, ma quanti osservavano questa legge dello Stato? Certo non tutti, anzi: direi una minoranza.
Poiché decade l’obbligo, ma non la facoltà, prevedo che da venerdì non cambierà proprio nulla: chi utilizzava questa protezione continuerà a farlo e  chi già non ne voleva sapere non correrà più in alcun modo il pericolo di essere multato (ma credo non sia mai accaduto).
Insomma: le classiche norme… all’italiana.