Non che i francesi mi siano mai stati troppo simpatici, ma direi che quanto annunciato da Macron l’altra sera sia ormai l’unica soluzione possibile.
Il Presidente ha detto “Siamo la nazione della scienza, di Louis Pasteur, dell’illuminismo. Se la scienza ci offre un’arma come la vaccinazione, dobbiamo usarla il più possibile”, In Francia praticamente non si arriverà “ancora” all’obbligo vaccinale per tutti, ma certo chi non sarà vaccinato si vedrà precludere la possibilità di una vita il più normale possibile. Dal 21 luglio, solo i vaccinati o le persone testate negative potranno entrare nei luoghi di cultura, per esempio cinema e musei, che accolgono più di 50 persone. Da agosto poi il pass sanitario diventerà indispensabile anche per entrare in bar, ristoranti, aerei e treni. Personalmente credo proprio che questa sia la strada giusta e mi auguro che anche l’Italia faccia lo stesso. Non sarà facile: noi abbiamo Salvini e Meloni che non intendono rinunciare ai voti dei no vax…
Intendiamoci: ci sono comunque alcune persone che per problemi sanitari non possono sottoporsi al vaccino. In quel caso, per loro, bisognerebbe rendere gratuiti i tamponi. Poi ci sono anche numerosi casi davvero particolari, come quello che il mio amico Mario ha raccontato su Facebook: “Perchè, per ora, non mi vaccinerò.
Ho contratto il Covid alla prima ondata, praticamente insieme al paziente di Codogno. Da allora sono passati 16 mesi durante i quali ho effettuato due testi sierologici risultati ancora recentemente positivi: ogni volta ho fatto poi il tampone, ovviamente negativo, come previsto dalla legge.
Lo Stato italiano, unico tra i Paesi avanzati e con una decisione burocratica non supportata da basi scientifiche, ha deciso che l’immunità naturale da Covid duri 6 mesi. Non meno, non più. Il caso di quelli come me non è semplicemente contemplato, dovrei fare la doppia dose di vaccino esattamente come chi immune non è.
Persone come me non aggiungono niente alla loro immunità vaccinandosi, ma corrono invece maggior rischio di reazioni avverse. Per questo motivo ad oggi non mi vaccinerò, continuerò a monitorare la situazione tramite test sierologici (che tra l’altro hanno un costo e obbligano alla successiva microquarantena fino al tampone) e mi prenoterò non appena i miei anticorpi saranno scesi sotto la soglia, cosa che avverrà magari tra un mese, magari mai, perché ad oggi semplicemente non si sa.
Vorrei però che la Sanità Pubblica e il ministro Roberto Speranza ragolamentassero casi come il mio (saranno centinaia di migliaia) perché il Cittadino non deve mai essere fatto sentire un numero, né rispetto alla sua salute, né rispetto a quella degli altri“.