“Ci sono alcune cose che possono e devono essere fatte: indossare universalmente le mascherine, mantenere il distanziamento fisico, evitare la folla, cercare di fare le cose in ambienti all’aperto piuttosto che al chiuso e lavare frequentemente le mani”. Questo il pensiero di Anthony Fauci, il celebre immunologo americano.
Io francamente non capisco perché così tante persone possano non usare la mascherina ogni volta che il buon senso lo suggerisca. Personalmente io la indosso sempre, sia all’aperto che – a maggior ragione – nei luoghi chiusi, a meno che non ci siano davvero pochissime persone e siano adeguatamente distanziate. Vedo che molte, troppe persone, invece, non si comportano così, come se utilizzare questa importante protezione potesse apparire come un segno di debolezza. In realtà è buona norma indossarla, secondo me, soprattutto per rispetto verso gli altri e poi verso se stessi. Posso capire che non sia piacevole e che spesso possa dare fastidio, ma credo ci sia di peggio da sopportare no? Cristina Marrone sul Corriere l’altro giorno scriveva che Un team di ricercatori alcuni giorni fa ha presentato una singolare teoria: le mascherine potrebbero contribuire a immunizzare in modo grossolano alcune persone contro il coronavirus. La teoria è provocatoria e non ancora dimostrata ma secondo alcuni scienziati, in attesa di un vaccino solido sicuro ed efficace, la mascherina potrebbe diventare un «vaccino» rudimentale contro il coronavirus perché, schermando l’ingresso del virus in grandi quantità potrebbe però comunque permettere a poche particelle virali di passare e penetrare nelle vie respiratorie di chi la indossa, attivando quindi un processo di immunizzazione contro il Sars-CoV-2, pur con un’infezione senza sintomi.
Insomma: io direi che è più conveniente comunque indossarla sempre.
Sull’opportunità di scaricare l’App Immuni poi mi sono già espresso ma non mi stanco di ripeterlo: se avete un telefono compatibile scaricatela subito e attivatela.
I pensieri di un vecchio brontolone nato in ottobre
