La lettura di oggi: Sull’aereo… senza biglietto

Un racconto che ha dell’incredibile… L’articolo è tratto da La Repubblica: leggetelo se ancora non ne siete a conoscenza.

“Era la mia prima volta in un aeroporto. Pensavo di poter accompagnare mia moglie fin sull’aereo, come su un treno, e siccome nessuno mi ha chiesto niente, lasciandomi passare, ho pensato che si potesse fare”. Marcello Cannale è il magazziniere 30enne di Bari, residente del quartiere di Ceglie del Campo, che il 28 agosto scorso ha superato tutti i varchi della zona imbarchi dell’aeroporto di Bari senza un biglietto.

Cominciamo dal principio. Dai tornelli elettronici che danno accesso alla zona imbarchi.
“Ho passato la carta d’imbarco di mia figlia e sono entrato con lei, non ricordo se era in braccio o davanti a me, e dopo è passata mia moglie. Poi, arrivato ai controlli di sicurezza, ho specificato più volte che non dovevo partire, ma è come se nessuno mi sentisse. Lì hanno controllato i miei effetti personali, sono passato sotto l’archetto con mia figlia e mia moglie e ci siamo diretti al gate”

E lì come siete passati?
“Abbiamo dato i documenti e le carte di imbarco di mia moglie e di mia figlia. Io ho detto che non dovevo partire, ma anche lì è come se non mi sentissero e ci hanno indicato la strada per la navetta”.

Ma a lei non hanno chiesto i documenti?
“No, io non ho mostrato alcun documento”.

E come è riuscito a passare?
“Non lo so nemmeno io, mi sono ritrovato sulla navetta. Ho detto che stavo accompagnando mia moglie sull’aereo con le valigie e sono passato”.

Quindi siete arrivati alla navetta.
“Anche a bordo del pullman ho ripetuto all’autista che io non dovevo partire, ma non ho avuto reazioni. Sono arrivato fin sulle scale che portano all’aereo per passare a mia moglie l’ultima valigia. Mi sono fermato sulle scale, mi sono girato e ho detto alla signora che stava salendo per staccare le scale che dovevo scendere. “Io non parto”. le ho detto. E lei: “Come, non devi partire?”. E io: “Non sto su questo volo”. Lei mi ha chiesto come fossi arrivato lì ed è successo il putiferio”.

Cioè?
“Hanno chiamato il responsabile della sicurezza, poi mi hanno portato all’ufficio della polizia e tutti che mi chiedevano: “Ma come hai fatto a passare?”. Non ho fatto nulla, sono semplicemente passato”.

Sapeva che non poteva farlo?
“No, vedevo che mi lasciavano passare e ho pensato che si potesse fare. Ho pensato che mi avrebbero fatto uscire da qualche altra parte, non pensavo che sarei uscito dall’ufficio della polizia”.

Era la sua prima volta in un aeroporto?
“Sì, non ho mai preso l’aereo e neanche mia moglie. Più di dire a ogni persona che ci controllava che non dovevo partire, non so cos’altro dovevo fare”.

E tutto questo le è costato una sanzione di 2 mila euro.
“Pensavo di non aver fatto nulla di male e invece siamo arrivati a questo, con 2 mila euro di multa. Con il mio legale, l’avvocato Stefano Remine, presenteremo sicuramente un ricorso”.

Sua moglie come ha reagito?
“Mentre ero nell’ufficio della polizia mandavo messaggi a mia moglie, che ovviamente non poteva leggere perché in volo. Quando ha letto, poi, ha pensato che stessi scherzando. Insomma, è stato un volo inaugurale sicuramente da ricordare”.

Però una bella multa secondo me andrebbe soprattutto ai responsabili dei controlli, non vi pare?

 

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