Sicuri che tutti hanno capito?

Le cose in italia vanno meglio, relativamente alla pandemia, non c’è dubbio. Ma siamo sicuri che tutti hanno capito che occorre continuare con scrupolo ad osservare le regole del distanziamento, della mascherina nei luoghi chiusi, del tracciamento? Tutti noi ormai ci muoviamo liberamente nel nostro ambito ed abbiamo conoscenza di quanto le norme vengano rispettate o meno. Norme di legge o quelle suggerite dal buon senso. Provate a fare mente locale.

  • In tutti i centri commerciali e supermercati vi viene misurata la temperatura?
  • In tutti gli esercizi commerciali si controlla che i visitatori indossino correttamente la mascherina (quindi non sotto il naso e non solo appesa sotto il mento)?
  • Nei ristoranti e pizzerie in cui vi recate viene tenuto il registro con il nome e i recapiti degli avventori?
  • E poi i tavoli sono opportunamente distanziati? Il personale di sala indossa correttamente la mascherina?
  • Avete mai trovato nei ristoranti i famosi divisori di plexiglas? (io mai, proprio mai visti)
  • Nei bar e nelle pasticcerie, ma pure nei negozi, dove è possibile adibire una porta all’ingresso e una all’uscita avete notato se questa indicazione è rispettata?
  • Negli stessi luoghi è correttamente normato, segnalato e rispettato il divieto di troppe persone al bancone contemporaneamente?
  • Nelle palestre che eventualmente frequentate viene rispettata e fatta rispettare da tutti l’indicazione di tenere una distanza di due metri dagli altri utenti durante l’attività fisica?
  • Sempre nelle palestre, negli spogliatoi, si evita – e i responsabili controllano – di usare gli appendiabiti chiudendo i propri vestiti e scarpe nelle borse durante l’allenamento?

Ovviamente sono solo esempi su moltissimi luoghi in cui tutti noi possiamo capitare. Ma come possiamo fare? Dobbiamo protestare in caso di comportamenti che ci danno fastidio rischiando di essere bollati come rompiscatole troppo fiscali? Credo non sia neppure possibile pretendere alcuni modi di agire che le linee guida del governo hanno solo “consigliato” e per cui non c’è obbligo.
Io, personalmente, fra un esercizio dove noto un corretto comportamento da parte dei gestori e uno dove rilevo invece una quasi completa inosservanza dello norme più prudenziali, ovviamente torno solo nel primo.
Ritengo che come la qualità spesso è la discriminante fondamentale per il successo di un’attività commerciale, nell’epoca della pandemia anche la sicurezza sia un caratteristica essenziale che verrà premiata dalla clientela. E’ questo che gli esercenti, secondo me, farebbero bene a capire.

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