La lettura di oggi: Coronavirus o COVID-19?

Ancora un articolo de Il Post che fa chiarezza su qualcosa che quasi tutti abbiamo spesso sbagliato a chiamare.

Nonostante da oltre sei mesi la pandemia sia l’argomento più trattato e discusso al mondo, in molti continuano a fare confusione tra coronavirus (SARS-CoV-2) e COVID-19, la malattia causata dal virus. I due termini vengono spesso impiegati come sinonimi sui giornali, da alcuni esperti e in alcune circostanze anche dalle istituzioni sanitarie e dai loro responsabili. Anche se non è un fenomeno limitato all’Italia, nel nostro paese l’abitudine di utilizzare indistintamente il nome del virus e della malattia si è diffusa notevolmente, comportando qualche fraintendimento.

COVID-19 (malattia)
COVID-19 è stato scelto sulla base delle linee guida stabilite nel 2015 dalla stessa OMS per definire le nuove malattie infettive, in modo che siano facilmente distinguibili tra loro e che non contengano riferimenti specifici ad aree geografiche o a popolazioni, in modo da mantenerle il più neutre possibili.

La sigla utilizza CO e VI per indicare il coronavirus, D per “malattia” (disease in inglese) e 19 per indicare l’anno della sua identificazione, il 2019 appunto.

SARS-CoV-2 (virus)
Per il nome del coronavirus è stato invece scelto SARS-CoV-2 dopo che si era verificata la presenza di diversi elementi in comune con il già noto SARS-CoV-1, il virus che causa la SARS, un’altra malattia respiratoria.

SARS sta per “severe acute respiratory syndrome” (“sindrome respiratoria acuta grave”), mentre CoV è l’abbreviazione di “coronavirus”, infine il 2 distingue il virus da quello che causa la SARS.

In diverse circostanze, l’OMS ha fatto riferimento al coronavirus chiamandolo “virus della COVID-19” per evitare che la presenza del termine SARS nel nome scientifico potesse indurre a qualche fraintendimento con l’altra malattia.

Virus e malattia sono due cose distinte
Un virus è un agente infettivo che può invadere un organismo causando un’infezione, che determina poi la comparsa di sintomi che presi nel loro insieme definiamo malattia.

Un test tramite tampone serve quindi a rilevare la presenza del coronavirus nell’organismo, non della malattia. Si è quindi positivi o negativi al coronavirus (SARS-CoV-2) e non alla malattia (COVID-19). Molte persone positive, inoltre, non sviluppano sintomi e non si accorgono nemmeno di essere malate, pur essendo positive al coronavirus.

Per una buona ecologia della comunicazione, vi lasciamo qualche esempio sui modi più indicati per riferirsi ai due termini.

Malattia (COVID-19)
• Mi è stata diagnosticata la COVID-19.
• Sono malato di COVID-19.
• La COVID-19 sta interessando una porzione significativa della popolazione.
• La COVID-19 può avere effetti gravi negli anziani.
• Il virus che causa la COVID-19 è un coronavirus.
• La COVID-19 è causata dal coronavirus SARS-CoV-2.
• Si è ammalato di COVID-19 e ora è ricoverato in ospedale.
• È in corso un’epidemia di COVID-19.

Coronavirus (SARS-CoV-2)
• Ho contratto il coronavirus.
• Il mio amico ha un’infezione da coronavirus.
• Sono risultato positivo al coronavirus.
• Il coronavirus si è diffuso causando un focolaio in paese.
• Il SARS-CoV-2 attacca soprattutto le cellule del sistema respiratorio.
• È in corso un’epidemia da SARS-CoV-2.

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