Vespa: stai a casa! #iorestoacasa

Pare che l’unica persona contenta dell’attuale emergenza che stiamo vivendo fosse Bruno Vespa che, convinto che i suoi programmi siano l’unica fonte di informazione per gli italiani, quando c’è qualcosa di eclatante viene preso da una sorta di fibrillazione euforica. Figuratevi come l’ha presa quando gli hanno comunicato che il suo “Porta a Porta” era sospeso poiché lui aveva incontrato, in trasmissione, la scorsa settimana, Nicola Zingaretti, risultato positivo al Coronavirus. Apriti cielo, Vespa è furioso.  Secondo lui  non esiste alcuna ragione sanitaria su cui si fondi il provvedimento. Si è anche sottoposto a un tampone volontario (ma è possibile? Non si era detto che venivano eseguiti solo a pazienti sintomatici? Vabbè… ma lui è Vespa, evidentemente, oppure magari lo ha eseguito a pagamento…) ed è risultato negativo. Ha anche chiesto di poter condurre il programma da casa sua. Niente. La RAI è stata irremovibile: il conduttore/giornalista dovrà seguire le direttive che il governo ha stabilito per tutti i cittadini italiani nel Dpcm, vale a dire la quarantena. Una decisione saggia, una volta tanto.
Vespa: hai 75 anni. Ma non puoi stare un po’ calmo? Non credo tu abbia bisogno di lavorare, quindi goditi 14 giorni sul divano di casa -potrai tornare dopo – e lascia un po’ di spazio libero a gente più giovane su Raiuno. Prendi esempio da David Letterman che ha tre anni meno di te e che da tempo si è ritirato (conduce solo qualche speciale ogni tanto su Netflix). Riposati un po’, dai. Lascia riposare gli italiani e condividi l’hashtag #iorestoacasa

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