Non sempre apprezzo Andrea Scanzi , ma questo articolo mi pare davvero centrato. Un po’ ci si collega al filmato che ho postato ieri…
Da Il fatto quotidiano
Spiace dover parlare ancora una volta di niente, e cioè di Matteo Salvini, ma la scorsa settimana sono successe almeno tre cose che lo riguardano. E che raccontano molto: non tanto su di lui, quanto su di “noi”.
1. Il cazzaro verde, dopo aver lanciato strali su Conte parlando addirittura di “alto tradimento”, lunedì viene zimbellato come sempre in Parlamento dal presidente del Consiglio. Poveraccio. Poco dopo lo intercetta un giornalista, che gli pone domande tecniche su cosa sia esattamente il Mes (per esempio “Cosa sono le Cacs?”). Salvini reagisce come quando la Boschi si trovava costretta a parlare di Costituzione, che pure pretendeva con Verdini di stravolgere. La sua performance è straziante (“Le clausole che sono in cauda venenum… eeeehhh… smack!”), denotando con ciò un’ignoranza oltremodo crassa. Non appena Salvini deve argomentare e riempire di contenuto minimo le sue sparate, si rivela più ignorante di una capra vilipesa. Daje Matte’.
2. Ospite di Bruno Vespa, Jabba The Polenta ci rivela che ha capito che Conte mente (sempre sul Mes) grazie a un messaggio non di Calderoli o Borghezio, ma dalla Madonna di Medjugorje. Mica niente: forse gli ha mandato un whatsapp, vai a sapere. Ascoltiamo il futuro presidente del Consiglio: “Ieri c’è stato un messaggio della Madonna di Medjugorje che invitava a giudicare le persone dallo sguardo. E lo sguardo di Conte è lo sguardo di una persona che ha paura, che non ha la coscienza pulita e che scappa”. Capito? Gliel’ha detto la Madonna di Medjugorje in persona. E pensare che, in quelle stesse ore, Salvini – sempre pieno di ore libere – se la prendeva col Vernacoliere perché reo di fare satira (su di lui) scomodando la Madonna. Cioè: lui attacca altri perché parlano a vanvera della Madonna. Povero Basaglia: quanto impegno sprecato invano.
3. Salvini, che a giudicare dalle fattezze non deve essere uno che si fa troppi sofismi davanti alle calorie allo stato brado, si scaglia (per poi tentare pateticamente il giorno dopo di fare marcia indietro su ordine di chi gli cura i social) contro la Nutella: “Non la mangio perché compra nocciole in Turchia”. Ora: detto che in realtà Salvini mangerebbe anche i cofani della Duna se fossero commestibili, e ricordato che se fosse sovranista sul serio non dovrebbe usare né smartphone (per nulla italiani) né bere mojito (in nulla italiani), tale sclerata va contro alcune realtà appena inconfutabili, che ricorda tra le altre Selvaggia Lucarelli: “Ferrero ha 6000 dipendenti in Italia a cui quest’anno riconosce un premio di 2.000 euro, ha il 40% di dipendenti donne, stage per i figli dei dipendenti all’estero, un asilo nido e un’attenzione non proprio comune al welfare aziendale. È il più grande acquirente di nocciole italiane, ma compra anche nocciole all’estero perché la produzione italiana non può soddisfare il fabbisogno per la produzione di Nutella destinata al mercato mondiale. Quindi (Salvini, ndr) sei, nell’ordine: fesso, disinformato e pure anti-italiano”.
Sono solo tre esempi tra i mille possibili, che però molto dicono sul personaggio. Il quale, se anche solo osasse proliferare in qualsiasi altro paese col suo mix truzzo di chiacchiere e distintivo, non lo voterebbe neanche un daino morto. Da noi, stando ai sondaggi e non solo, è invece il politico più amato dagli italiani. Ecco: se un Paese civile e democratico si affida mani e piedi a uno così, dopo aver creduto (noi no, ma la maggioranza dei votanti sì) a gente come Andreotti, Craxi, Berlusconi e Renzi, il problema non è tanto l’ennesimo cazzaro. Quanto chi lo vota. Buona catastrofe.