La lettura di oggi: E vanno pure in chiesa – Boia chi trolla

Oggi ben due letture, per chi si fosse perso questi articoli

Da L’Amaca di Michele Serra di qualche giorno fa.

Per una città europea nota e amata, bella e benestante, con alta qualità della vita, il fatto che un suo luogo pubblico sia deputato, da almeno vent’anni, a ospitare adunate naziste, non è un problema. Solo così si spiega la serafica assuefazione che le istituzioni veronesi (compreso allenatore e presidente del Verona Hellas) mostrano in merito all’oramai stabile insediamento nazista nella curva dello stadio Bentegodi di Verona. Si sa che l’estrema destra, a Verona come in parecchi altri posti, è componente del governo cittadino. Rimarrebbe, almeno sulla carta, la necessità della destra “moderata” di salvare la forma (che in provincia, una volta, era tutto o quasi), prendendo le distanze dagli energumeni razzisti che governano un pezzo molto visibile della città: la curva del suo stadio.

Ma no. Non è un’esigenza della Verona per bene, distinguersi dalla curva che ulula contro i neri e festeggia Hitler come il migliore dei bomber. Verona si attaccherà, anche per i prossimi vent’anni, a tutti i possibili distinguo, molto comodi per negare l’evidenza: non tutti sono nazisti, in quella curva; non tutte le domeniche fischiano i calciatori neri, a volte si prendono un turno di riposo; sono “solo ragazzi”, anche se i capi hanno superato la quarantina; il calcio è calcio e non c’entra con la politica.

Lo diranno. Tutto pur di non ammettere: abbiamo un problema di nazismo, a Verona, e ce l’abbiamo da molto tempo (qualche barbone bruciato, qualche rogo di “impuri”). Come sempre, non sono i pochi energumeni violenti a fare paura. È la maggioranza di borghesucci che fa finta di non vedere e di non sapere. E vanno pure in chiesa.

Sempre ironico invece Luca Bottura e il suo Boia chi trolla

Buongiorno e bentornati a #bravimabasta 33, la rubrica medica al passo coi tempi. Oggi parliamo di udito selettivo, un fenomeno che affligge principalmente ex ministri puritani che abbiano richiesto l’abolizione delle leggi contro l’apologia di fascismo.

Ci scrive il signor Fontana da Verona: “Caro Bottura, ieri ho negato sui social l’esistenza di cori razzisti contro Mario Balotelli durante Verona-Brescia ma tutti scrivono di averli sentiti. Cosa mi succede? Sono curabile?”.

Gentile signor Fontana, la sua è appunto la sindrome dell’udito selettivo, una patologia di origine psicosomatica che fu scoperta negli Anni Venti dal fratello di Gustav Jung: Neil Jung. La sindrome inibisce la funzione del martelletto posto nell’apparato uditivo, per timore che prima o poi si sviluppi anche una falcetta, e produce sintomi molto fastidiosi che in alcuni casi portano al sostegno di ultrà nazifascisti. La cura esiste ma normalmente richiede almeno un Ventennio. Nel frattempo le consiglio degli impacchi con asciugamani roventi: non servono a niente, ma almeno mi sarò preso una discreta soddisfazione.

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