La lettura di oggi: LoveSync

Beh, dopo Alexa, Siri o Google Home, ecco un altro ammennicolo che non può mancare nelle case di tutte le coppie …😊

da “La Stampa “, di Emanuele Capone

«Parliamo di sesso», cantavano le Salt-n-Pepa nel 1991 (il brano s’intitolava “Let’s talk about sex”), riferendosi in particolare all’importanza del dialogo nella pratica del sesso sicuro, ma più in generale a quanto conti la comunicazione verbale in questo delicato aspetto della nostra vita relazionale. Da allora sono passati quasi 30 anni, ma l’argomento “sesso” resta un tabù, non solo nelle scuole, fra genitori e figli, fra ragazzi e ragazze, ma anche all’interno delle coppie, che siano sposate oppure no: si parla poco del fare l’amore e forse anche per questo lo si fa poco, l’amore.

Anche qui, come apparentemente più o meno per ogni cosa, un aiuto potrebbe venire dalla tecnologia: lo scorso febbraio, su Kickstarter, la più nota piattaforma di crowdfunding al mondo, è stato presentato il LoveSync, un dispositivo che dovrebbe appunto aiutare le persone che si trovano in una relazione stabile a praticare più sesso col loro partner. Eliminando la comunicazione verbale fra i due.

LoveSync ha avuto abbastanza successo, è stato sostenuto da 442 persone, ha raccolto quasi 22mila dollari (l’obiettivo per partire era stato fissato a quota 7500), è stato prodotto e spedito agli acquirenti. La sua storia, un po’ divertente e un po’ inquietante, è stata raccontata nei giorni scorsi da The Verge.

Un bottone per provarci, un bottone per accettare
Il LoveSync è composto da 2 bottoni da lasciare in giro per la casa, idealmente sul comodino di lui e sul comodino di lei (ma sul posizionamento c’è libertà di scelta): quando uno dei due è nello stato d’animo giusto per il sesso, preme il suo bottone; se in un determinato lasso di tempo (stabilito dalla coppia), l’altro se ne accorge e clicca sul suo, c’è un “match”, i due LoveSync iniziano a pulsare e si può dunque procedere. Se invece no, no.

C’è anche la possibilità di premere il proprio bottone più volte e più a lungo, allargando la finestra di tempo entro la quale il partner può rispondere: l’idea è che serva prima di andare a dormire, per dare il via libera a essere svegliati nel cuore della notte per un po’ di “azione”, senza che l’altro tema di essere respinto.

Perché il problema sta proprio qui, nella paura del rifiuto: «Nelle coppie c’è una “zona grigia”, anche piuttosto ampia, fra “facciamo sesso” e “no, dormiamo e basta”, perché magari vorremmo farlo, ma non abbastanza da compiere il primo passo e rischiare di sentirsi dire di no – hanno spiegato i due creatori del dispositivo, una coppia di 40enni dell’Ohio, Jenn e Ryan Cmich – LoveSync contribuisce a togliere un po’ di pressione, un po’ di stress, perché se entrambi i bottoni sono illuminati allora c’è chiaramente il consenso di tutti e due i partner». Di più: anche uscendo dallo stereotipo dell’uomo sempre propositivo e della donna accettante o respingente, «leva a tutti e due il “peso” di essere, o dover sempre essere, quello che fa il primo passo».

La vita che si mette in mezzo
Jenn e Ryan sono ben consapevoli che la loro idea non può aiutare tutti («se la vostra relazione ha problemi molto grossi – hanno detto a The Verge – probabilmente non basterà»), ma la ritengono perfetta per «quelli che sono usciti dalla “fase luna di miele”, che fra figli, lavoro, stanchezza e tutta la vita che si mette in mezzo, hanno normalmente rallentato la loro attività sessuale», perché «vi farà capire che ci sono molte più possibilità di fare l’amore di quelle che pensavate». O almeno vi eviterà di ricevere il proverbiale “due di picche” pure dalla fidanzata, ecco…

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