La lettura di oggi: CiccioGamer questo sconosciuto

Ma voi conoscete CiccioGamer?

Di Michele Serra (L’Amaca)

Lewis Carroll avrebbe apprezzato, e forse inserito in Alice, un evento assurdo come quello del Non Rapporto tra Elsa Fornero e CiccioGamer.

I due, come è normale che sia, non si conoscono: una economista settantunenne piemontese e un videogamer trentenne romano non frequentano, in genere, gli stessi ambienti, a meno che portino il cane a fare la pipì negli stessi giardinetti (a Livorno, più o meno a metà strada tra Torino e Roma).

Ma un conduttore televisivo, come espediente polemico per dimostrare che i politici niente sanno dei giovani, ha domandato a Fornero se conosce CiccioGamer: e quella, ovviamente, ha risposto di no. La ricaduta mediatica è stata immediata: qualcuno ha chiesto a CiccioGamer se conosce per caso Fornero. E quello, ovviamente, ha risposto di no.

Volendo trarne una conseguenza di qualche interesse, colpisce di più che i videogamer non seguano la politica piuttosto che i politici non seguano i videogames. Ma è meglio non farlo. È meglio fermarsi sul limite del piccolo precipizio logico (uno dei tanti) sopra il quale bascula, così di frequente, la chiacchiera mediatica. È meglio fare un passo indietro e nel frattempo mettere le mani avanti, ammettere che ciascuno di noi non conosce un sacco di gente, anche importante, e non frequenta parecchie categorie, anche prestigiose.

Io non saprei indicare, per dire, il nome di un solo campione di bridge; e nemmeno di un ministro giapponese; ma questo non autorizza a pensare che io disprezzi il bridge o il Giappone. In fondo ognuno è solo con se stesso, e non è detto che sia un male. Serve a evitare quello che a Roma si chiama pappa e ciccia.

Ma allora voi conoscete CiccioGamer? NOOO? Imperdonabile. Vabbè: ci penso io:

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