La disumanità non può diventare legge

Le parole di Don Ciotti in merito al cosiddetto “Decreto Sicurezza Bis“, che arriva oggi al Senato

Chi è Don Ciotti
Sacerdote italiano (n. Pieve di Cadore, Belluno, 1945). Attivo nel sociale, nel 1965 ha fondato il gruppo di impegno giovanile Gruppo Abele, che negli anni si è occupato, tra l’altro,  delle persone in difficoltà e di combattere dipendenze di ogni tipo (alcolismo, droghe, gioco d’azzardo), aprendo comunità e utilizzando come strumenti soprattutto la comunicazione e la cultura come forme di prevenzione. Il Gruppo ha l’intento di risolvere il disagio sociale nel modo più ampio possibile, aiutando anche i malati di AIDS e le prostitute e cercando di far integrare i migranti. Nel 1992 fonda il mensile Narcomafie e il suo impegno si amplia al contrasto alle mafie con la nascita nel 1995 di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che coordina oggi oltre 1.600 realtà nazionali e internazionali che si occupano in vario modo del contrasto alla criminalità organizzata. Fra gli scopi dell’associazione: promuovere i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica e la giustizia sociale; valorizzare la memoria delle vittime di mafie; contrastare il dominio mafioso del territorio. Giornalista pubblicista dal 1988, C. collabora con vari quotidiani e periodici, tra cui: La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana.

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