Qualcuno mi ha chiesto come mi sento dopo questa tornata elettorale che ha visto il trionfo della Lega di Salvini che – non ne ho mai fatto mistero – non gode della mia stima. Che devo dire? Era nell’aria che sarebbe stata una vittoria per questo partito, forse non ci si aspettava una vittoria così grande? No: io me l’aspettavo. Per quanto riguarda Tortona, la mia città, avevo detto chiaramente che avrebbe vinto senza ballottaggio e così è stato. Ovvio che non sono contento, ma questa è la democrazia e quindi questi risultati si devono accettare. A livello locale poi non conosco il nuovo Sindaco se non di vista (e poi a Tortona ci conosciamo più o meno tutti), quindi non posso esprimere alcun giudizio sui di lui come persona: sicuramente sarà un ottimo amministratore e, visto lo scarno bilancio di cui la città dispone, farà anche lui quello che potrà.
Rispondo alla domanda iniziale utilizzando quanto ha scritto il mio amico Roberto Carlone della Banda Osiris (gruppo teatrale che ho sempre amato moltissimo):
Mi piace giocare coi numeri e vi presento il mio giochino per umanizzare i risultati elettorali.
Immagino di essere attorniato da 100 persone “adulte”, di queste 46 si rifiutano di rispondere, 18 scelgono Lega, 12 Pd, 9 M5s, 5 FI, 3 fratelli d’I, 2 Europa+, 1 Verde, 1 La Sinistra.
Chi sceglie non conta nulla e (quasi) non mi spaventa.
Ieri sera ci siamo esibiti di fronte a 400 persone entusiaste con uno spettacolo molto ecologico e dichiaratamente antifascista che si è chiuso con una standing ovation. Di questi i 72 legaioli da statistica erano in netta, nettissima minoranza. I 184 che non hanno votato ieri si sono espressi molto chiaramente.
I 9.153.638 sono una goccia di fronte a 49.301.157. E soprattutto non sono il 34,33 per cento degli italiani ma il 18,57.
Io voglio anche ricordare che cinque anni fa il PD di Renzi era oltre il 40% e sappiamo bene come è finita. Noi italiani su una cosa non cambiamo mai: non perdoniamo il grande successo, nello spettacolo ma anche in politica.
Quindi: aspettiamo.