Avete letto? Parlando del fatto che sta per arrivare il primo super-eroe gay si è detto che la “Marvel è pronta perché il mondo è pronto”. Beh… non proprio tutti, purtroppo. Se qualcuno pensa di organizzare una manifestazione sulla famiglia – il World congress of families – in cui, tra i relatori, c’è il ministro Fontana – che ritiene che la famiglia sia sotto attacco – e Massimo Gandolfini, a capo del Family Day, – che ritiene l’omosessualità un disturbo identitario – beh… credo che noi non possiamo ritenerci parte del mondo.
Ma attenzione: in quello che si vorrebbe far passare in questo convegno in programma a fin mese non ci sono solo questi concetti che tutte le civiltà evolute considerano già parte del proprio patrimonio acquisito, ma anche di peggio. Secondo gli organizzatori causa del declino della famiglia naturale, “sono il divorzio, l’omosessualità e le donne lavoratrici. Sì, avete letto bene: le donne lavoratrici: questo è uno dei concetti chiaramente espressi nel documentario del 2007 (ma gli anni sono passati ulteriormente invano) del World congress of families. Leggo su Repubblica che tra i relatori che hanno confermato la presenza si segnalano Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il presidente della Repubblica Moldava Igor Dodon (“non ho mai promesso di essere il leader dei gay”, ha detto a proposito di una marcia in patria per i diritti Lgbt), quindi la segretaria di Stato e ministra per la Famiglia ungherese Katalin Novak, il patriarca della chiesa cattolica sira Ignazio Giuseppe III. Tra i presenti è annunciata il medico Silvana De Mari: nega l’esistenza dell’omosessualità e sostiene il diritto umano all’omofobia.
E ho detto tutto.