Chiudiamo il capitolo Sanremo.
Quante critiche ai cantanti ed alle canzoni di quest’anno! Invece io sono convinto che il livello fosse buono e il Festival mi ha fatto scoprire autori giovani che possono regalarci belle emozioni. Ovviamente se cerchiamo di mantenere la mente aperta e riusciamo a staccarci dalle melodie e dalle sonorità di quando eravamo giovani noi. In ogni caso a questo punto spero abbiano un buon successo:
Mahmood con “Soldi”, prima di tutto.
Poi Zen Circus con “L’amore è una dittatura”
Motta, con la sua “Dov’è l’Italia” da ascoltare con attenzione
Daniele Silvestri con “Argentovivo”
Achille Lauro con Rolls Royce
Mi son piaciuti anche gli Ex Otago e Ghemon.Insomma tutto il contrario di quanto mi sarei aspettato e, forse, vi sareste aspettati da me. Ovviamente ho apprezzato moltissimo anche il testo e l’interpretazione di Simone Cristicchi, ma musicalmente secondo me la canzone è debole. Grande ammirazione anche per una super-in-forma Loredana Berté (ma ha cantato brani più belli), per la meravigliosa voce di Arisa (ma la canzone mi ricordava troppo “Dio è morto” e non solo) e, naturalmente, come sempre Patty Pravo che non-si-discute-si-ama (ma la prossima volta lasci a casa Briga e si faccia ospitare come super-ospite). Inizialmente trovavo gradevole Ultimo, ma dopo qualche ascolto attento mi sembra banale e “vecchio”.
Come sempre non vincerà il migliore, ma … pazienza. Buon Festival.