Scaldiamo i motori

Ecco che comincia la settimana più faticosa dell’anno.

Vi ho già spiegato tutto l’anno scorso. Non è cambiato nulla e quindi ecco quanto avevo scritto:

Chi mi conosce lo sa. Sa che quello che racconterò ora è proprio vero. Ebbene sì, io ho una insana passione. Un interesse per qualcosa che so essere di basso livello ma che forse mi affascina proprio per quello. È una mania che mi porto dietro da quando ero proprio bambino. Ho ricordi vividi che risalgono al 1961, quando avevo 4 anni e sempre più “a fuoco” per gli anni successivi, senza soluzione di continuità fino ad oggi. Sull’argomento vanto una conoscenza non comune, di nessuna utilità, ma ormai l’ho acquisita. Avrete capito che sto parlando della manifestazione più discussa, più criticata, ma anche più vista che si tenga in Italia: il Festival di Sanremo. Da sempre seguo tutte le serate, Dopofestival compreso. Ma poiché vederlo da soli non è bello, costringo anche mia moglie a fare per 5 giorni le ore piccole. Insomma alla domenica siamo sempre due zombie da buttar via. Ma non c’è nulla da fare. È più forte di me. Quindi da martedì prossimo non telefonatemi dopo le 20.30 tanto non risponderei; non invitatemi da nessuna parte perché non c’è alcuna possibilità che io venga, a meno che non abbiate dei biglietti per assistere allo spettacolo direttamente dal Teatro Ariston: in quel caso potrei accettare, anche se è decisamente faticoso. Ho seguito “live”, per lavoro, numerosi Festival (dal 1980 al 1986 e poi più recentemente tra il 2003 e il 2008) e forse non ho più l’età per sopportare quel caos indescrivibile che si vive a Sanremo in quella settimana. Ma da casa lo seguo e non mi importa assolutamente di chi mi critica per questo. Del resto non sarà peggio che seguire il calcio 365 giorni l’anno, no?

Quindi… ci risentiamo nel fine settimana, se sopravvissuto. Bye.

 

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