Confesso che, alla vista di questo filmato, il primo pensiero è stato: “lo voglio!”
Come avete visto, un inventore giapponese ha inserito all’interno del cubo di Rubik un dispositivo che lo rende automatico: se si spostano le facce del cubo si attiva un meccanismo che in 30 secondi le riporta in ordine. Poiché credo di non aver mai avuto la pazienza di risolvere questo giochino infernale quando ero ragazzo, il primo pensiero è stato davvero “lo voglio!”. Ma a pensarci bene: quale soddisfazione darebbe? Sarebbe come avere dei cruciverba che si risolvono da soli, delle partite di calcio con goal automatici, dei videogiochi dove non utilizzare il joystick perché fanno tutto da soli, un reddito di 780 euro senza fare nulla…