Si celebra oggi la Giornata della memoria e dell’accoglienza, in ricordo del naufragio che il 3 ottobre del 2013 fece 358 vittime a Lampedusa. Quest’anno, senza alcuna presa di posizione ufficiale, il Miur, il ministero della pubblica istruzione, si è smarcato e non ha offerto il proprio sostegno all’iniziativa del Comitato 3 ottobre come invece era successo nei due anni precedenti, da quando il Parlamento italiano ha istituito per legge la giornata della memoria e dell’accoglienza leggo su Repubblica e la cosa purtroppo non mi sorprende, visto l’attuale clima instaurato in Italia. L’articolo prosegue, e mi pare importante farlo sapere a più persone possibili. A giugno scorso, così come era stato nei due anni precedenti, il Miur ha pubblicato il bando per la selezione dei partecipanti al progetto “Porte d’Europa” e alle iniziative concomitanti con la celebrazione del 3 ottobre. I ragazzi delle scuole di secondo grado sono stati chiamati a gemellarsi con un liceo europeo e a preparare elaborati e progetti destinati ad essere esposti in questi giorni nella sezione giovani del Museo della fiducia e del dialogo di Lampedusa. Progetti – si legge nel bando – che ” si propongono di sviluppare la cultura della solidarietà, dell’accoglienza e del dialogo fondata sul rispetto dei diritti umani”. Non proprio valori sui quali il governo Conte ha in mente di investire nella formazione delle future generazioni. E dunque non è andata così. Dopo mesi di lavoro le scuole che avevano aderito all’iniziativa hanno atteso invano che il ministero della Pubblica istruzione si pronunciasse sugli elaborati e assegnasse il premio, cioè la partecipazione alle manifestazioni di Lampedusa del 3 ottobre. Il Miur non ha mai neanche insediato l’apposita commissione e dunque al bando non è stato dato alcun corso. Al Comitato 3 ottobre, pressato da decine di scuole che chiedevano di poter andare a Lampedusa, non è rimasto che chiedere il sostegno delle altre sigle aderenti alle iniziative, dall’Unhcr ad alcune Ong e fondazioni che solo in parte hanno supplito alla mancanza di finanziamenti consentendo ad un centinaio di ragazzi di arrivare a Lampedusa. Oggi l’incontro con i superstiti del naufragio che anche quest’anno hanno fatto ritorno nell’isola, domani il corteo ( a questo punto ridotto ai minimi termini) fino alla porta della vita. Un’edizione in sordina, senza alcun rappresentante istituzionale che abbia sentito la voglia e la necessità di prendere parte a celebrazioni che negli anni scorsi hanno visto la partecipazione del presidente della Repubblica Mattarella, dell’allora presidente del Senato Grasso, di diversi ministri. L’aria è cambiata anche a Lampedusa.
Credo non ci sia da aggiungere altro.