Negozi chiusi nei giorni festivi?

L’intento di questo blog non è certo quello di fare politica. Quindi non prendete questo post come una dichiarazione contro o a favore di uno schieramento politico, ma solo come una riflessione a carattere generale. In effetti il pensiero scaturisce dagli intenti del candidato dei 5Stelle Luigi di Maio che tra le promesse elettorali ha introdotto anche quella di chiudere gli esercizi commerciali durante i giorni di festa. Ma è un pensiero diffuso trasversalmente in altri schieramenti politici e semplici cittadini. “Tutte le famiglie hanno il diritto al riposo anche quelle che posseggono o gestiscono esercizi commerciali”. Benissimo, sono d’accordo. Ma anche i bar e i ristoranti sono esercizi commerciali, non solo i supermercati, no? Anche i ferrovieri, i piloti, i tassisti, i medici, gli infermieri sono lavoratori. Giusto? Anche chi gestisce le sale cinematografiche avrebbe diritto a riposare la domenica. E i giornalisti? Perché solo a Natale possono fare festa? E poi ci sono attori, ballerini, tecnici teatrali per cui lavorare alla domenica e nei giorni festivi è assolutamente naturale da sempre. Come andare a divertirsi al cinema oppure in una SPA o su una pista da sci il 26 dicembre non ha mai fatto sentire in colpa nessuno nei confronti di coloro che nei cinema, nelle SPA e sulle piste da sci non ci sono per divertirsi ma per fare in modo che possano far divertire. Su queste e altre categorie che prestano la propria opera nei giorni festivi nessuno ha mai avuto nulla da ridire. Io credo che tutti abbiano diritto al riposo settimanale e a contratti di lavoro regolari e chiari, che possono però anche prevedere una turnazione nei giorni festivi, quindi con aumento delle possibilità di occupazione. Controllare che i diritti dei lavoratori siano tutelati , garantiti e non sottopagati è secondo me il compito che spetta alla classe politica. Tutto il resto appare davvero come “propaganda” (elettorale naturalmente).

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