Un teatro rinato. Una grande gioia!

Oggi voglio rendervi partecipi di una grande gioia che ho provato ieri. Dopo dieci anni ho visto, magnificamente restaurato, un teatro cui sono legato da molti ricordi, perché proprio qui è cominciata la mia seconda avventura lavorativa. Sto parlando del Teatro Vaccaj di Tolentino. Nel 2008 un incendio lo aveva distrutto quasi completamente. Ma questa cittadina marchigiana, provata anche dal terremoto, ha saputo reagire e, conscia del fatto che il teatro è un luogo importante per una città, ha deciso di investire in quest’opera di recupero. Ora il Teatro Vaccaj è stato restituito alla città e vanta una prima stagione davvero di tutto rispetto. Il primo spettacolo è stato un musical, “Big Fish”, con la regia di Saverio Marconi. La sua Compagnia della Rancia è nata e cresciuta in questo teatro e non poteva esserci modo migliore di festeggiare questa inaugurazione. Un musical che mi ha emozionato davvero tanto, per la tematica affrontata e anche grazie alla straordinaria interpretazione di Giampiero Ingrassia e Francesca Taverni, con la presenza nel cast di un divertente Michele Renzullo. Bravissimi, entusiasti ed affiatati tutti i ragazzi in scena. Speriamo davvero ci sia la possibilità, in futuro, di un tour per questo spettacolo. Evviva il teatro.


A teatro! A teatro!

Ieri si è celebrata la Giornata Mondiale del Teatro.  io quest’anno ho ripreso a frequentare dopo un po’ di anni il teatro della mia città, il Teatro Civico di Tortona, struttura dove ho lavorato per 15 anni. Dopo essermi dedicato anima e corpo solo al musical, tornare alla prosa mi ha fatto molto piacere, anche perché la stagione di quest’anno, organizzata con la direzione artistica della Fondazione Piemonte Dal Vivo, è decisamente interessante e di qualità. Ho davvero tanti ricordi legati a questo teatro, ricordi che avevo anche raccolto in un sito internet che ancora potete trovare on line a questo link, e dove è possibile ripercorrere le prime stagioni dalla riapertura dopo i restauri, avvenuta il 2 maggio 1990, oltre ad articoli che illustrano la storia della struttura. Qui sotto ecco anche un bel video (tratto dal sito internet attuale) in cui è possibile ammirare l’interno del teatro, che merita però di essere “vissuto” dal vivo. Quindi vincete la pigrizia, lasciate il televisore e frequentate di più il teatro. Ne vale la pena. A teatro! A teatro!

Fabrizio Frizzi: la #Rai lo piange, ma lo ha fatto soffrire

I personaggi televisivi entrano nelle nostre case e finiamo spesso di affezionarci molto. Sicuramente ci è capitato con  Fabrizio Frizzi, per la sua allegria contagiosa e il suo modo di fare cordiale e signorile. Ieri quindi la notizia della sua scomparsa ha colpito un po’ tutti. Se ne è andato uno di famiglia, praticamente. Avevo avuto occasione di conoscerlo un po’ di anni fa, nel 2001, quando ai vertici della popolarità, era stato messo da parte dalla RAI per colpa di uno dei tanti direttori di passaggio che spesso fanno solo danni. (Frizzi fu costretto a un lungo periodo senza che gli venissero affidati programmi importanti. Poi ha dovuto un po’ umiliarsi anche partecipando come concorrente a “Ballando con le stelle” e “Tale e quale show” come un qualunque non-famoso. Per una persona sensibile come lui credo siano state davvero esperienze se non dolorose almeno mortificanti ). Sicuramente ne aveva sofferto molto, come capita a tutti quando si è vittime di ingiustizie sul lavoro, e si lasciò convincere a debuttare in teatro. Avevo deciso di ospitare il suo spettacolo al Teatro Civico di Tortona, dove raccolse due sere di “tutto esaurito”. Non era un grande attore, ma anche in quel caso la sua simpatia conquistava il pubblico.  Per due volte quindi sono stato a cena con lui dopo gli spettacoli e lo ricordo come una bella persona davvero: disponibile, solare, tutt’altro che “divo”. Non tutti i personaggi famosi sono così. Ci mancherà.

A volte i telefonini si devono spegnere

Io non sono certamente contro l’uso degli smartphone. Credo che pochi siano più “connessi” di me. Chi mi conosce sa che giro con due telefoni, con due gestori diversi proprio per ridurre al minimo il rischio di restare senza “campo”. Ma, per favore, a teatro e ai concerti il cellulare non deve essere usato. E non dico che bisogna solo evitare di telefonare (ovviamente) e di ricevere o inviare SMS o WhatsApp, ma anche evitare di fare foto o video: prima di tutto vengono malissimo e poi si disturbano, e non poco, gli altri spettatori. A teatro il fenomeno è abbastanza arginato dal personale di sala che di solito è “addestrato” ad intervenire (a Broadway scattare foto o video è proprio vietato per legge), ma ai concerti pare che sia tutto permesso. Ho visto persone che non si limitano a qualche foto o a un breve video, ma che con il proprio telefonino filmano l’intero evento e, per farlo, fissano lo schermo del cellulare per tutto il tempo. In questo modo avrebbero potuto benissimo starsene a casa e poi vedere il concerto attraverso il filmato di qualcun altro. Non sarebbe cambiato nulla. Si perdono tutta l’emozione della musica dal vivo, dell’esperienza unica di condividere con altri, ma realmente, un momento irripetibile. Dicono che si posta sui social per il bisogno che abbiamo di essere apprezzati dagli altri. Ecco: chi vi sta intorno mentre passate tutto il tempo del concerto con il cellulare davanti alla faccia per fare la ripresa, sappiate che non vi apprezza per nulla, anche perché lo state disturbando. Tanto.