Lucianina e i referendum

Ha suscitato polemiche l’ultima “letterina” di Luciana Littizzetto a “Che tempo che fa” su Raitre.  Io ero via e ho potuto vedere il video solo recentemente su Raiplay. L’attrice parlando dei prossimi Referendum ha criticato, nel suo stile, la difficoltà per la gente comune di comprendere appieno quesiti così tecnici e  di aver quindi pensato il 12 giugno di andare al mare, ma poi che, per dovere civico, a votare andrà sicuramente lo stesso. La polemica, ovviamente, si è fermata sull'”andare al mare” e non sul finale. Il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, è stato tra i primi a commentare l’episodio con un tweet: “Il monologo di Littizzetto contro i referendum Giustizia è buona informazione da servizio pubblico? Che ne pensa l’Agcom che a pochi giorni dal voto fa solo richiami generici? Che dice il neocommissario Capitanio?“. Dalla Lega arriva la richiesta di una interrogazione parlamentare: “ha di fatto rappresentato le posizioni contrarie al referendum Giustizia senza contraddittorio“. Che terribile ipocrisia. Intanto non si trattava di informazione ma di comicità, Da quando si chiede il contraddittorio per la satira?
Io comunque la penso esattamente come lei. Eleggiamo i nostri rappresentanti, li paghiamo mica poco: studino loro e si mettano d’accordo sul cambiare le leggi che non funzionano senza spendere milioni in referendum abrogativi che, nel 99% dei casi – ormai è assodato -, non raggiungono il quorum e si rivelano, quindi ,solo uno spreco di denaro pubblico.
Per quanto mi riguarda, quindi, contrariamente a Lucianina, non so se andrò a votare il 12 giugno e, comunque, non per andare al mare.

Vedi questo link

Un’intervista sul giornale locale

L’amico Renato Amisano ha voluto dedicarmi la rubrica “L’intervista inutile” sul settimanale locale della mia città, Sette Giorni a Tortona, pubblicata sabato scorso. Eccola qui (cliccare sopra per ingrandire): grazie Renato.

Le serie che ho visto: Toy Boy

Dai produttori di “Elite”, su Netflix una serie in due stagioni dal titolo “Toy Boy“. E se Elite scade nell’eccessivo dopo qualche stagione, questa scade dall’inizio aggiungendo da subito  un po’ di voyeurismo.

Dopo sette anni in un carcere di Malaga, uno spogliarellista rilasciato prima del nuovo processo vuole provare che l’amante l’ha incastrato per l’omicidio del marito.  13 episodi la prima stagione, 8 la seconda: insomma un binge-watching notevole, se si vuole.  Con tutti i difetti che ho già in parte denunciati, la parte thriller è godibile e si finisce per voler sapere come va a finire.  Da segnalare la presenza nel cast di Maria Pedraza che si è fatta notare già nelle serie La casa di carta e Elite. Il ruolo principale è interpretato da Jesus Mosquera ex calciatore professionista spagnolo dal fisico che fa sognare le signore e invidia ai signori.
Si vocifera della produzione di una terza stagione: ecco su quella mi tiro indietro eh…

I colli tortonesi

Una bella puntata di “Linea Verde Explora” di RaiUno del 22 gennaio 2022 che mi ero perso, ma che per fortuna ho potuto recuperare grazie a RaiPlay. Affiancato da Angela Rafanelli, Federico Quaranta accompagna il telespettatore lungo l’originale percorso della Gambera, attraverso panorami mozzafiato e incontri inaspettati, come quello con il maestro Natale Panaro, artigiano autodidatta divenuto celebre in tutto il mondo per i suoi burattini. Il cammino tocca dunque Castellania, delizioso borgo che lega inscindibilmente il suo nome a quello di uno dei più grandi ciclisti di tutti i tempi, Fausto Coppi, che viene raccontato nella sua vita densa di luci e di inesplorate ombre, di cadute e di rinascite. A scandire la puntata il ritmo dell’incredibile fisarmonica di Gianni Coscia, che accompagna il telespettatore in questo incantevole e singolare itinerario nel cuore del “mio” Piemonte.
Solo una segnalazione a Federico Quaranta: Scrivia è un torrente, non un fiume, ed è un sostantivo femminile, quindi correttamente si deve dire La Scrivia e non Lo Scrivia.