Prima gli italiani! Sempre!

Siamo davvero insuperabili. Ma la colpa dei nostri mali è solo di chi arriva da fuori, no? Porto alla vostra attenzione due casi, nord e sud per non fare torti a nessuno.

Il primo:

Il secondo:

Cinquantaquattro falsi invalidi fingevano di essere affetti da anemia mediterranea per ottenere la pensione d’invalidità, 513 euro al mese per 13 mensilità. Tutti lavoratori dipendenti che per tre anni hanno arrotondato lo stipendio truffando l’Inps per oltre 1,6 milioni di euro. Fra loro anche due dipendenti dell’ente di previdenza nazionale che lavoravano proprio nell’ufficio che erogava le pensioni d’invalidità. Una maxi truffa scoperta dopo mesi di controlli incrociati dai finanzieri del nucleo di polizia economica finanziaria di Palermo guidati dal colonello Cosmo Virgilio. Questa mattina all’alba i militari delle fiamme gialle hanno eseguito i sequestri per equivalente ai beni di 39 dei 54 indagati, disposti dal gip Annalisa Tesoriere su richiesta del sostituto procuratore Claudia Ferrari. Sequestri di conti correnti, auto, moto e beni immobili per un totale di un milione di euro.
 
I 54 indagati fanno parte della terza tranche dell’indagine che ha già mandato a processo i primi dodici falsi invalidi. Complessivamente sono una settantina i lavoratori che dal 2012 al 2015 hanno percepito indebitamente la pensione fingendosi malati di anemia mediterranea o talassemia. Il danno alle casse dell’ente di previdenza ammonta ad oltre due milioni di euro sommando tutti i casi delle tre indagini.

Una pensione di invalidità, questa per i malati di anemia mediterranea, poco conosciuta ai lavoratori. “Solo i pochi sfortunati che realmente sono affetti da questa patologia sanno che è possibile ottenere l’assegno dall’Inps – sottolinea il colonnello Cosmo Virgilio – Per venire a conoscenza di questo aiuto era necessario che qualche addetto ai lavori facesse da collettore della truffa”. E puntualmente i finanzieri hanno scoperto fra gli indagati due dipendenti infedeli che si auto attribuivano l’indennità, pur essendo sani come pesci.
 
Il meccanismo della truffa si avvaleva della competenza dei due dipendenti Inps, ma soprattutto di due titolari di Caf a Palermo che prospettavano agli indagati la possibilità di arrotondare gli stipendi truffando l’Inps. Caf che hanno chiuso non appena hanno avuto il sentore delle indagini della guardia di finanza e i cui titolari sono ad oggi irreperibili. Per ottenere la pensione bastava dimostrare di avere più di 35 anni di età, dieci anni di contributi da lavoro dipendente e presentare un certificato medico che attestasse la patologia.
 
Certificati medici redatti da due medici, uno dell’ospedale Civico, l’altro di villa Sofia Cervello risultati poi estranei alla vicenda. I militari hanno accertato che i certificati venivano falsificati dagli stessi indagati che apponevano timbri di enti inesistenti come la “la banca del sangue”. I finanzieri hanno poi accertato che i 54 falsi invalidi non risultavano iscritti nel “Registro Siciliano delle Talassemie ed Emoglobinopatie”, il registro dove chiunque abbia patologie che prevedono trasfusioni di sangue o emoderivati viene iscritto.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: