Ma anche la Vanoni è un mito vero @OrnellaVanoni

Vi ho parlato della mia passione per Patty Pravo. Ma pure per Ornella Vanoni non scherzo. Ci sono degli album, in particolare, di cui conosco proprio tutto, comprese le pause (musicalmente parlando). Uno è quello “brasiliano” del 1976 inciso con Vinicius De Moraes e Toquinho dal titolo chilometrico “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria”, e l’altro è quello del 1980 intitolato “Ricetta di donna” che, oltre alla canzone omonima, conteneva “La donna d’inverno” di Paolo Conte e “La famosa volpe azzurra” di Leonard Cohen, due cover di lusso che mi affascinavano davvero e che anche adesso ascolto con piacere e nostalgia. Un album, quest’ultimo, che mi ha tenuto compagnia per un intero inverno nelle lunghe sere di nebbia quando mi spostavo più volte a settimana in Alessandria per le prove di recitazione (sì ho fatto anche teatro amatoriale: non mi sono fatto mancare nulla 😊).  Ancora adesso, quando sento quelle canzoni, il ricordo mi corre alla nebbia, alla strada, a quel periodo. Ma devo dire che quasi tutto il repertorio della Vanoni mi è noto e che mi posso definire un suo grande fan. Lei non ha mai avuto fama di essere una persona facile da trattare, ma per quanto mi riguarda ho un ricordo di lei decisamente positivo. Per il Teatro Civico di Tortona nel 1994 con l’Assessore alla Cultura di quegli anni (l’amico Luciano Rolandi) abbiamo contattato Ornella Vanoni per chiederle di tenere un concerto benefico dopo l’alluvione di Alessandria. Lei rispose subito in modo affermativo, senza nessuna condizione se non quella di devolvere l’intero incasso. Arrivò con due eccezionali musicisti come Mario Lavezzi e Matteo Fasolino ed offri un concerto – logicamente tutto esaurito – indimenticabile (soprattutto per me che mi trovai sul palcoscenico al suo fianco per le presentazioni). Non volle nulla, neppure un rimborso spese. Insomma: un mito vero per me. Una grande classe ancora sfoggiata quest’anno a Sanremo.

A teatro! A teatro!

Ieri si è celebrata la Giornata Mondiale del Teatro.  io quest’anno ho ripreso a frequentare dopo un po’ di anni il teatro della mia città, il Teatro Civico di Tortona, struttura dove ho lavorato per 15 anni. Dopo essermi dedicato anima e corpo solo al musical, tornare alla prosa mi ha fatto molto piacere, anche perché la stagione di quest’anno, organizzata con la direzione artistica della Fondazione Piemonte Dal Vivo, è decisamente interessante e di qualità. Ho davvero tanti ricordi legati a questo teatro, ricordi che avevo anche raccolto in un sito internet che ancora potete trovare on line a questo link, e dove è possibile ripercorrere le prime stagioni dalla riapertura dopo i restauri, avvenuta il 2 maggio 1990, oltre ad articoli che illustrano la storia della struttura. Qui sotto ecco anche un bel video (tratto dal sito internet attuale) in cui è possibile ammirare l’interno del teatro, che merita però di essere “vissuto” dal vivo. Quindi vincete la pigrizia, lasciate il televisore e frequentate di più il teatro. Ne vale la pena. A teatro! A teatro!

Fabrizio Frizzi: la #Rai lo piange, ma lo ha fatto soffrire

I personaggi televisivi entrano nelle nostre case e finiamo spesso di affezionarci molto. Sicuramente ci è capitato con  Fabrizio Frizzi, per la sua allegria contagiosa e il suo modo di fare cordiale e signorile. Ieri quindi la notizia della sua scomparsa ha colpito un po’ tutti. Se ne è andato uno di famiglia, praticamente. Avevo avuto occasione di conoscerlo un po’ di anni fa, nel 2001, quando ai vertici della popolarità, era stato messo da parte dalla RAI per colpa di uno dei tanti direttori di passaggio che spesso fanno solo danni. (Frizzi fu costretto a un lungo periodo senza che gli venissero affidati programmi importanti. Poi ha dovuto un po’ umiliarsi anche partecipando come concorrente a “Ballando con le stelle” e “Tale e quale show” come un qualunque non-famoso. Per una persona sensibile come lui credo siano state davvero esperienze se non dolorose almeno mortificanti ). Sicuramente ne aveva sofferto molto, come capita a tutti quando si è vittime di ingiustizie sul lavoro, e si lasciò convincere a debuttare in teatro. Avevo deciso di ospitare il suo spettacolo al Teatro Civico di Tortona, dove raccolse due sere di “tutto esaurito”. Non era un grande attore, ma anche in quel caso la sua simpatia conquistava il pubblico.  Per due volte quindi sono stato a cena con lui dopo gli spettacoli e lo ricordo come una bella persona davvero: disponibile, solare, tutt’altro che “divo”. Non tutti i personaggi famosi sono così. Ci mancherà.