C’era due anni fa una trasmissione di Raiuno del primo pomeriggio. S’intitolava “Zero e Lode” e doveva durare tre mesi. La conduceva con garbo ed educazione Alessandro Greco e tra gli autori, presente anche in studio come giudice di gara, c’era Francesco Lancia, personaggio eclettico, intelligente e spiritoso. Il programma ebbe successo e conquistò pure uno zoccolo duro di appassionati che la seguivano, in diretta o in differita grazie a RaiPlay, tanto che fu poi prorogata per tutta la stagione 2017/2018. Ci si attendeva quindi una conferma per la stagione successiva, come qualsiasi rete televisiva sicuramente avrebbe fatto. E invece no! Il programma è stato cabcellato perché su Raiuno in quell’orario doveva per forza ospitare Caterina Balivo, contro la quale, per carità, non ho nulla (è anche molto bella, sicuramente più di Greco e Lancia) ma nessuno ha capito perché, visto che il suo programma, nella stessa ora, c’era già su Raidue, dove continua ancora ora con un’altra conduttrice. In pratica ora Raiuno e Raidue nel primo pomeriggio si fanno concorrenza con offerte davvero molto simili. Dicevo che Alessandro Greco conduceva Zero e Lode con garbo ed educazione. Garbo ed educazione su Raiuno evidentemente non pagano. Guardate qui:
Questione di accenti @RaiUno #LEredità
Un problema davvero di poco conto, mi direte. Ma che mi … “disturba” tutte le sere. Arrivo in cucina e vedo in televisione il gioco finale del game-show di RaiUno “L’Eredità”. È ormai un’abitudine quotidiana, lo trovo un giochino simpatico. A volte indovino a volte no. Sul finale partono i brevi titoli di coda. In particolare appare la scritta Il programma é stato realizzato dalla Direzione Produzione…: sì proprio scritto così, con l’accento sbagliato sulla voce del verbo essere, é invece di è. Tutte le sere così. Tutte le sere mi irrita. Capisco che sono io che dovrei farmi curare. Resta indubitabile che è scritto in modo sbagliato e non è bello per la prima rete televisiva italiana. Vi prego: correggetelo. 😊 D’altra parte avevo già detto di essere un po’ maniaco in uno dei primi post di questo blog intitolato “Il Saccentino” che potete leggere a questo link.
La maleducazione di @RaiUno
Da un po’ di tempo, in occasione del Capodanno, Raiuno non trasmette più il Concerto di Vienna (spostato su Raidue) ma quello in programma allo splendido Teatro La Fenice di Venezia. È ormai un evento molto atteso, sia per la varietà dei brani musicali, tratti soprattutto dalla grande tradizione lirica italiana, che per la stupenda ambientazione. Non ha fatto eccezione il concerto di ieri, diretto dal maestro coreano Myung-Whun Chung che ha anche simpaticamente sottolineato il fatto di trovarsi nel teatro più bello del mondo nella città più bella del mondo. Il concerto ha avuto molto successo anche in sala, tanto che il pubblico ha tributato lunghi e calorosissimi applausi chiedendo insistentemente un bis. Bis che direttore, orchestrali e cantanti solisti hanno concesso. Solo che, proprio mentre stavano per cominciare, Raiuno ha deciso di interromperne la diffusione: c’era un trailer sui programmi della serata da trasmettere, c’era la pubblicità e poi alle 13.30 il Tg1. Il funzionario avrà pensato: di musica ne abbiamo già trasmessa abbastanza, chissenefrega se un po’ di abbonati ci resteranno male. Trovo tutto ciò di una maleducazione inaccettabile, soprattutto perché si tratta della televisione di Stato, che potrebbe comportarsi un po’ meglio dei concorrenti commerciali. In modo particolare perché queste inspiegabili decisioni vengono sempre prese solo quando non si tratta di eventi sportivi. Vi immaginate cosa succederebbe se la RAI decidesse di interrompere la trasmissione di una partita di calcio quando stanno per avere inizio i tempi supplementari? E non si dica che il telegiornale non può essere ritardato perché appunto, in caso di incontri di calcio, ne viene variato l’orario anche di un’ora. Nel caso di ieri si trattava solo di attendere qualche minuto in più, magari rinunciando agli spot di autopromozione. Era pretendere troppo?