#PerFontanaSonoTroppi

Il Ministro Fontana, parlando con i giornalisti, ha dichiarato:  “A me dieci vaccini sembrano troppi ma non sono un medico“. Una frase decisamente superficiale per essere pronunciata da un rappresentante istituzionale, che ovviamente non è stata perdonata dalla rete. Immediatamente è stato creato l’hastagh  #PerFontanaSonoTroppi ed è stato poi tutto un fiorire di frasi a tema. Ringrazio l’amico Massimo Galluzzi (medico e quindi acerrimo nemico dell’ignoranza no vax) per aver raccolto queste:
Troppi 32 denti, ma non sono un dentista
Troppe 10 dita, ma io non sono un matematico
Troppi 88 tasti, ma non sono un pianista
Troppe 10 ragazze per me, ma non sono Battisti
Troppe quattro ruote, ma io non sono un automobilista”
Troppi 24 mila baci, ma non sono Celentano
Troppe ventimila leghe sotto i mari, ma non sono Verne
Sono troppe tre civette sul comò, ma non sono la figlia del dottore
Troppi i pianeti del sistema solare ma non sono Galileo
Troppi 11 calciatori ma non sono Mourinho
Troppi 300 mila km al secondo, ma non sono Einstein
Troppe 24 ore ma non sono un orologiaio
Troppe tre leggi per descrivere il moto dei pianeti, ma non sono Keplero
Troppi 4 stati per la materia, ma non sono in fisico
Troppe 200 miliardi di stelle nella Via Lattea, ma non sono un astronomo
Troppi i neuroni di molti politici ma non sono un neurologo
Troppi sei giorni per creare il mondo ma non sono Dio
Troppe le tre leggi della dinamica ma non sono Newton
ecc.ecc.ecc.
E se poi volete farvi quattro risate, qui sotto un video proprio spiritoso

“Billy Elliot” e la propaganda gay

Come saprete l’argomento “musical” mi è… particolarmente caro. Sono rimasto stupefatto, l’altro giorno, quando sul portale musical.it di cui mi occupo ho dovuto pubblicare la notizia che a Budapest il musical “Billy Elliot” ha dovuto annullare 15 repliche dopo la campagna denigratoria del quotidiano filogovernativo. Secondo il governo ungherese, infatti, lo show con le musiche di Elton John tratto dal celebre film omonimo, farebbe “propaganda gay”. “Come può un’istituzione nazionale così importante come l’opera usare una performance concepita ad uso di bambini intorno ai 10 anni – ovvero nella loro età più fragile – fare questa propaganda gay? – si legge nell’articolo polemico, scritto da Zsofia N. Horvath -. Promuovere l’omosessualità non può essere un obiettivo di Stato, soprattutto in un momento in cui la popolazione invecchia e diminuisce”.  Già alle prime polemiche di qualche mese fa Szilveszter Okovacs, direttore nazionale dell’Opera ungherese, aveva risposto dicendo che “solo perché qualcosa che è innegabilmente parte della vita viene mostrata su un palco, non vuol dire che si stia promuovendo quella cosa”. Ma niente: la battaglia contro lo spettacolo non diminuisce.  E da noi? “Billy Elliot” è stato già rappresentato per più stagioni per fortuna, ma per il prossimo anno teatrale è annunciata la ripresa di “Priscilla, la Regina del Deserto”: che ne dirà il ministro Fontana? Ma elementi di disturbo potrebbero essere rilevati anche in “A Chorus Line”, in “Hairspray” dove c’è addirittura un uomo vestito da donna, in “Mamma Mia!” dove uno dei possibili padri si dichiara omosessuale, in “Spamalot”, per non parlare di “Kinky Boots”, e forse anche in qualche altro… Cosa diranno i nostri nuovi governanti? E, a pensarci bene, anche “Pinocchio” propone una famiglia non tradizionale eh…