I sogni piacciono sempre

Il fine settimana appena concluso è stato indubitabilmente segnato dall’evento dell’anno: il matrimonio di Harry e Meghan. Tutte le reti televisive hanno trasmesso in diretta la sontuosa cerimonia che ha portato la cittadina inglese di Windsor nelle case di tutto il mondo. Non era nei miei programmi assistervi, ma essendo ovviamente il televisore di casa sintonizzato sulla minuziosa telecronaca, non mi sono poi sottratto e, inutile negarlo, ne sono stato conquistato. Perché era come assistere ad un bel sogno, ad una favola: le favole piacciono ancora e piacciono a tutti, specie se hanno un lieto fine come in questo caso. E poi le immagini che giungevano dall’Inghilterra erano davvero di grande suggestione. Francamente non capisco chi non ha voluto seguire il matrimonio solo per “partito preso” o per una sorta di falsa superiorità intellettuale. Personalmente ho preferito quella trasmissione alle varie dirette sull’evolversi della situazione politica italiana, che in questo periodo ci vengono proposte in continuazione e che sono basate davvero sul nulla, solo su congetture e previsioni che in genere poi si rivelano errate. Per una volta immergersi in un’atmosfera da fiaba è stato piacevole e non fa male a nessuno!

Se vi piacciono le favole

L’altra sera ho visto il film diretto dal regista messicano Guillermo del Toro, che ha vinto l’ultima Mostra del Cinema di Venezia e che ha anche il maggior numero di candidature ai prossimi premi Oscar. S’intitola “La forma dell’acqua” ed è davvero bellissimo. Non perdetelo se è ancora in programmazione. È un consiglio che mi sento di dare, però, solo se siete tra coloro a cui piacciono le favole ed a cui piacciono i musical. No, non è un musical, anche se la colonna sonora è curatissima. Ma credo che possa piacere molto a chi è appassionato di questo genere. Infatti a me è piaciuto. Penso non sia il caso che io vi racconti la trama. Vi segnalo solo che gli interpreti sono tutti bravissimi ed in particolare la protagonista Sally Hawkins nel ruolo della muta Elisa. Il film è ambientato a Baltimora nei primi anni sessanta. Ci sono tanti temi in questo film: la guerra fredda, i diritti civili, l’eterna lotta tra il Bene e il Male; c’è il tema della diversità, delle menti chiuse davanti a ciò che non si conosce. Ma anche di quelle illuminate che sanno vedere oltre le apparenze. Ci sono i cattivi-davvero-cattivi; ci sono, come dicevo, i disabili, le minoranze, i gay, i mostri. E poi c’è tanto amore per il cinema ma non solo: per la fantasia che nutre tutte le arti in generale. C’è la musica come linguaggio universale per comunicare e superare le incomprensioni.  “Incapace di percepire la forma di Te, ti trovo tutto intorno a me. La tua presenza mi riempie gli occhi del tuo amore, umilia il mio cuore, perché tu sei ovunque”: è la frase finale del film. L’acqua assume la forma di ciò che la ospita, un po’ come l’amore prende la forma di chi amiamo.