La sindrome della chiave del cesso

Ho trovato per caso un articolo-intervista con Gianmaria Testa, cantautore piemontese purtroppo prematuramente scomparso, che ho sempre apprezzato e che era amico di un mio collega ed amico ai tempi in cui lavoravo per il Teatro Stabile di Torino. Nell’intervista, sul sito greennews.info, Testa lo cita espressamente :

Le canzoni non fanno le rivoluzioni. Credo che chiunque abbia acquisito qualche diritto di audience debba avere con questo diritto un rapporto doppiamente etico, facendo bene quello che sa fare, senza cadere in quella che il mio amico Gianbeppe Colombano chiama “la sindrome della chiave del cesso” che affligge tutto il mondo occidentale. Mi spiego: immagina un condominio con un solo bagno e la chiave è affidata a una sola persona, che può approfittare di questa condizione privilegiata. Ormai applichiamo questa logica a tutto. La normalità sarebbe la condivisione, non lo sfruttamento.

A parte il fatto che leggere questa espressione mi ha fatto tornare indietro di almeno vent’ anni, direi che davvero è una sindrome molto, troppo diffusa e che non accenna assolutamente a diminuire, purtroppo, anzi! Ed inoltre è anche quasi sempre accompagnata da una totale mancanza di classe, di stile, cosa che qualcuno dirà non essere fondamentale, ma che per quanto mi riguarda è invece qualcosa di fondamentale. Del resto, come ho già scritto… Signori si nasce (vedi il post iniziale di questo blog).

In ogni caso mi fa anche piacere salutare Gianbeppe, qualora gli capitasse di leggere queste righe, e consigliare, a chi non lo conoscesse, l’ascolto di Gianmaria Testa (con un saluto anche a sua moglie Paola).