Aquarius

Fino all’altro giorno se mi dicevano “Aquarius” io pensavo immediatamente a uno dei più celebri brani del musical “Hair”. Nelle ultime ore invece si pensa ovviamente alla nave con oltre 600 persone disperate che l’Italia non ha accolto chiudendo i porti nazionali. Indipendentemente da come può essersi conclusa questa (comunque triste) vicenda, io sono convinto che di fronte a persone (uomini, donne e soprattutto bambini) in difficoltà e che soffrono, si deve intervenire subito senza se e senza ma, senza ricatti e senza alzare la voce. La voce si può alzare, e giustamente,  solo dopo, una volta risolta la situazione. Operando come il nostro governo ha deciso, invece,  si ha comunque una sconfitta: una sconfitta della civiltà.

La foto del giorno

Anche in questo caso non c’è bisogno di alcun commento, no? Un nuovo murales che segue gli ultimi sviluppi politici. In ogni caso adesso occorre davvero abbassare i toni e vedere cosa succede.

Il programma di governo

Vedremo nelle prossime ore cosa deciderà il Presidente della Repubblica. Intanto sui social gira da qualche giorno questo video dove un ragazzo italiano che si trova a Londra per motivi di studio critica molto aspramente il programma/contratto di governo che Di Maio, Salvini & C. hanno approntato. Non so se sia un video vero o preparato ad arte, ma sono d’accordo praticamente su ogni cosa che dice. Anche se l’idea di poter andare in pensione prima mi fa sperare che riescano nella loro impresa… ma mi rendo conto che questo è un pensiero del tutto egoistico.

La diversità come valore

Alcuni mi hanno chiesto cosa ne penso del risultato delle elezioni di domenica. Non sono un analista politico. Come avevo già scritto non sono mai stato un sostenitore del Movimento 5 Stelle ma, contrariamente all’opinione diffusa, avevo apprezzato il fatto che avessero comunicato in anticipo la loro eventuale squadra di governo. Non sono in grado, adesso, di capire se possono essere in grado di governare il nostro paese e se, nonostante siano indubitabilmente il primo partito, ne abbiano la possibilità. Quello che non riesco a capire –  e che mi rattrista profondamente – è il successo riscosso dalla campagna elettorale di Matteo Salvini.
Premessa: io sono convinto che di un personaggio pubblico, sia si tratti di un attore, di un cantante o altro e pure di un politico, noi si riesca a giudicare solo la sua immagine pubblica e non la sua vera personalità; giudichiamo quanto di loro ci arriva per i loro atteggiamenti e le loro dichiarazioni rese pubbliche. Nel caso di Matteo Salvini io proprio non riesco a capire come anche amici che stimo possano apprezzare l’immagine di persona intollerante, qualunquista, omofoba e retrograda che a me invece arriva in modo così netto e preponderante come negativa.
Salvini nel 2015 ha affermato “Alle leggi sbagliate non bisogna obbedire ma disobbedire finché non vengono cambiate” che è esattamente il contrario di uno dei miei principi fondamentali, che mi è stato inculcato quando ero studente delle medie e che ho fatto mio durante la vita cercando anche di insegnarlo a mio figlio: se si reputa una legge sbagliata si lavora e si lotta per cambiarla ma nel frattempo va comunque rispettata da tutti.  Ma poi, in un’altra occasione, ecco che Salvini cambia idea, e afferma “Nell’Italia che ho in testa e ambisco a governare, si rispettano le regole… Puoi essere bianco giallo o nero: c’è bisogno di regole“. Forse solo gli italiani sono autorizzati a non rispettare le leggi?
Quando la mamma adottiva di due bambini di colore gli ha scritto preoccupata per i rigurgiti razzisti cui possono andare incontro i suoi figli per colpa dei suoi discorsi sull’immigrazione, Salvini ha risposto che si sbagliava, che “Voglio un Paese più sicuro per tutti, soprattutto per i nostri figli. Questo mi chiedono non solo gli italiani ma anche tanti immigrati, regolari e perbene, che vivono in questo Paese”. Il problema non è quello che pensa e che vuole lui, ma come le sue parole sono intese da chi le ascolta magari con poco spirito critico (e bella la frase della mamma che dice “italiano è colui che ama l’Italia, non chi ci è nato. Come io sono mamma perché amo i miei figli, non perché li ho partoriti”.
Salvini (e anche la sua compagna di coalizione Giorgia Meloni) fa chiaramente passare l’idea di essere contrario alla cultura LGBT, tanto da aver affermato in modo esplicito, tra altre dichiarazioni, che in caso di vittoria avrebbe abolito la legge sulle unioni civili. Nonostante questo ho alcuni amici gay che domenica hanno votato Lega. Non riesco a capacitarmene, ma è così.
Io comunque non baso le mie amicizie su una totale identità di vedute politiche, religiose o di genere. Non sono in alcun modo così integralista, anzi ritengo che possa anche essere più interessante la frequentazione di persone diverse da me. E poi si può essere in disaccordo su qualche argomento e condividere molto altro. Per me la diversità è un valore, sempre.
Spero che possa continuare ad essere così anche per i miei amici dopo aver letto questo post.