I migranti a Ripabottoni

Oggi è la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e ieri una notizia, che fa pensare che forse non tutto è perduto nel nostro paese, ha conquistato i giornali, locali ma soprattutto nazionali. È comparsa persino su “Il Giornale” che scrive “Un’intera comunità (quella di Ripabottoni, in Molise) si è opposta al provvedimento della Prefettura che ha deciso di chiudere la struttura Xenia che ospitava circa 32 migranti per spostarli altrove. Il giornale locale Primonumero spiega che i migranti ospitati nella struttura erano troppi secondo il prefetto. Da qui la decisione di predisporre l’allontanamento fissando un’altra destinazione. Da qui è scattata la “rivolta” del Paese: I nostri concittadini – racconta il parroco di Ripabottoni don Gabriele Tamilia – hanno iniziato a interagire con questi ragazzi stabilendo ottimi rapporti con loro. Le nostre due comunità cristiane, cattolica e protestante, li hanno inseriti nelle rispettive attività. Tante persone si sono attivate in diverse forme di aiuto”.  Primo responsabile secondo gli abitanti sarebbe il Sindaco del posto, che avrebbe fatto pressioni presso la Prefettura per allontanare i migranti. E anche se la protesta in controtendenza su quanto siamo abituati a sentire non è andata a buon fine  – visto che la Prefettura, che non ha neppure voluto ricevere i rappresentanti del paese che volevano consegnare la petizione firmata da più di 150 persone, in un paese di poco più di 500 abitanti totali, ha fatto procedere allo sgombero ed al trasferimento dei migranti in vari paesi vicini –  la vicenda ha lanciato un messaggio decisamente positivo.  Oggi, dicevo,  è la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, come ha ricordato un messaggio del Papa che ha sottolineato, fra l’altro,  che quattro verbi fondati sui principi della dottrina della Chiesa sono ” accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.