Giornata Internazionale della Democrazia – 15 settembre

Il 15 settembre, domani, da diversi anni si celebra in molti paesi del mondo la Giornata Internazionale della Democrazia. È stata proclamata l’8 novembre 2007 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Non ho notizie di particolari manifestazioni nel nostro paese (forse mi sarei meravigliato del contrario se a livello istituzionale si fosse pensato a qualcosa), ma spero di sbagliarmi. Direi che sarebbe decisamente importante che se ne parlasse molto nelle scuole, in televisione, sui giornali, come opportunità per riflettere sullo stato della democrazia nel mondo e in Italia.  Sul tema ho trovato solo il pensiero di ActionAid e ho deciso di riportarlo qui:

In un’Europa che si dimostra sempre più fragile e incapace di gestire eventi di portata storica come i conflitti e le migrazioni, la Giornata Internazionale della Democrazia dell’Onu è una preziosa opportunità per riflettere sulla qualità delle democrazie nel mondo e promuovere quattro ingredienti determinanti: libertà, partecipazione, trasparenza, responsabilità delle istituzioni – ed a questi oggi ne aggiungiamo un quinto – accoglienza e integrazione. È il messaggio di ActionAid in occasione della giornata Onu che si celebra il 15 settembre e si concentra quest’anno, su un tema quanto mai attuale, quale quella della prevenzione dei conflitti.

Guerre, povertà e disuguaglianze sociali generano crisi come quella dei migranti, che preoccupano non solo per la portata dell’emergenza, ma anche per il restringersi dello spazio per la società civile. Il fenomeno migratorio, e purtroppo non solo quello, sta mettendo a dura prova le nostre democrazie, che reagiscono chiudendosi sempre di più con l’avallo di un’opinione pubblica che sta prendendo distanza dalle forme democratiche, percepite come farraginose e poco efficaci.

Alimentata dalla crisi politica ed economica, l’indignazione trova talvolta un facile capro espiatorio anche nelle organizzazioni della società civile, che cercano a fatica di colmare i vuoti lasciati dai governi europei. Il valore aggiunto della partecipazione si trasforma in un problema, secondo una prospettiva ribaltata dei valori che sono a fondamento di una vera democrazia. Come ricorda l’ONU, ora più che mai è indispensabile rafforzare le istituzioni democratiche per promuovere la pace e la stabilità.

“Per ottenere il cambiamento è fondamentale l’empowerment delle persone e delle comunità che vivono in condizioni di povertà e disuguaglianza. Solo così si può far crescere la qualità della democrazia, un mezzo essenziale per rendere le persone protagoniste del cambiamento, a partire da quelle più escluse. Una democrazia sana non significa solo assenza di conflitti, ma una partecipazione attiva capace di rinnovare continuamente il tessuto sociale per renderlo pronto ad affrontare le sfide del momento”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.

“Questa giornata è un momento per riflettere sullo stato della democrazia in Italia e nel mondo. Riflessione che ActionAid ha avviato, anche attraverso la sua nuova strategia, e che continuerà nel prossimo futuro. Grazie all’impegno di persone organizzate e attive possiamo sviluppare e guidare con decisione il cambiamento per migliorare la qualità della democrazia e favorire la giustizia sociale in Italia e nel mondo, prevenendo alla radice l’insorgere dei conflitti” conclude Marco De Ponte.

Il rapporto Ipsos “Italia 2017: una realtà su misura” che ha fotografato la situazione attuale parla chiaro. La costruzione dell’Europa è minacciata da un “un vento sovranista, protezionista, nazionalista e antiglobale”. Per combattere la minaccia nazionalista è necessario che l’Europa ritrovi “le ragioni di un progetto che sembra perdere consistenza e motivazioni”. Per farlo è necessario che l’unione affronti il tema del welfare, rimettendo in discussione il paradigma dell’austerity su cui tanto si è insistito per affrontare la crisi. La fiducia nel progetto europeo, dalle rivelazioni dati Ipsos, è ai minimi storici: se nel 2008 il livello di fiducia verso l’Europa era del 72%, nel luglio del 2016 questa era scesa ai minimi termini, registrando un misero 38%.