17 maggio: Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia

La Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia è stata creata nel 2004 per attirare l’attenzione sulla violenza e la discriminazione subite da lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e tutte le altre persone con diversi orientamenti sessuali, identità o espressioni di genere e sesso. caratteristiche.
La data del 17 maggio è stata specificatamente scelta per commemorare la decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 1990 di declassificare l’omosessualità come disturbo mentale.
La Giornata rappresenta un importante punto di riferimento annuale globale per attirare l’attenzione dei responsabili delle decisioni, dei media, del pubblico, delle società, degli opinion leader, delle autorità locali, ecc. Sulla situazione allarmante affrontata da persone con diversi orientamenti sessuali, identità o espressioni di genere e caratteristiche sessuali.

Insieme: resistere, sostenere, guarire

 

Il cane poliziotto

Un brevissimo, semplicissimo filmato che… mi piace troppo. Mi piace soprattutto il cane e il suo sguardo. E’ virale sulla rete. Si tratta di un pastore tedesco che in passato è stato un cane poliziotto in supporto alla squadra narcotici. Il cane ascolta senza attenzione la lista della spesa che il suo padrone elenca, fino a quando non sente una parola decisamente sospetta (cocaine) Anche se non è più “in servizio” la sua reazione è davvero fantastica.

ilpiemontetivaccina.it

Finalmente anche il portale della Regione Piemonte permette di conoscere quando, dopo esserti iscritto, sarai vaccinato.  Come ho scritto il 20 aprile la Regione Piemonte non utilizza il portale nazionale per le prenotazioni, quello che quando ci si iscrive fornisce all’istante data, orario e luogo della vaccinazione. No. Qui si effettua solo una “pre-adesione” e poi occorre attendere un SMS per la convocazione. E per attendere si attende eh! Io ho effettuato la “pre-adesione” l’8 aprile e, fino a ieri, non avevo più saputo nulla. Più di un mese, quando miei coetanei in Lombardia sono già vaccinati da 15 giorni. Finalmente da lunedì il portale ilpiemontetivaccina.it (sì, si chiama proprio così 😉) ha una nuova sezione dove, inserendo i propri dati, si può conoscere quando si sarà vaccinati. O meglio un periodo temporale nel  quale si sarà vaccinati: mica siamo in Svizzera per pretendere di sapere giorno e orario eh? Comunque è sempre un passo avanti, sempre meglio di niente. Ora so che sarò vaccinato fra il 20 e il 31 maggio. Vi saprò dire se terranno fede a questo impegno.

Priorità

E’ sempre molto confortante sapere, tramite i social, che la politica ha veramente a cuore le priorità dei cittadini.  Del resto, quando rimandano l’esame di un provvedimento di legge sono soliti dire che “ci sono ben altre priorità“. Non perdono tempo su argomenti frivoli e futili. No no, loro no.

Come spiega bene il Blogger de “L’Espresso” Pasquale Videtta, questo “caso” fornisce davvero anche una visione davvero triste dell’informazione italiana:

Meno male che c’è sempre anche qualcuno che la prende meno seriamente:

Curioso, eh?

Aggirarsi per le strade di una città “per sparare ad ogni persona di pelle nera” incontrata nel “tragitto” e “senza alcuna ragione di scelta che non sia, appunto il colore della pelle” è un comportamento dalla “obiettiva connotazione di odio razziale”. Leggo su Repubblica: ma pensa! Chi l’avrebbe mai detto, però. E poi continua È quanto sottolinea la Cassazione nelle motivazioni di condanna a 12 anni di carcere per Luca Traini, il 31enne accusato della strage di Macerata aggravata dall’odio razziale per aver sparato “a casaccio” ferendo sei migranti la mattina del 3 febbraio 2018 mentre a bordo della sua auto percorreva le vie della cittadina marchigiana precipitandola nel panico.

Però è incredibile che accadano simili episodi in una nazione come la nostra dove il razzismo non solo non esiste, ma neppure viene fomentato da alcuna forza politica. Curioso, eh?

Il 5 maggio

Goethe ha detto: “Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole”. Sul dire qualche parola ragionevole non so se riesco mai, qualche bella canzone ogni giorno mi capita di ascoltarla. Più raro è invece che io legga una bella poesia. Oggi mi pare il giorno adatto per riscoprirne una, di Alessandro Manzoni,  che mi è sempre piaciuta molto.

Ei fu. Siccome immobile,
Dato il mortal sospiro,
Stette la spoglia immemore
Orba di tanto spiro,
Così percossa, attonita
La terra al nunzio sta,

Muta pensando all’ultima
Ora dell’uom fatale;
Nè sa quando una simile
Orma di piè mortale
La sua cruenta polvere
A calpestar verrà.

Lui folgorante in solio
Vide il mio genio e tacque;
Quando, con vece assidua,
Cadde, risorse e giacque,
Di mille voci al sonito
Mista la sua non ha:

Vergin di servo encomio
E di codardo oltraggio,
Sorge or commosso al subito
Sparir di tanto raggio:
E scioglie all’urna un cantico
Che forse non morrà.

Dall’Alpi alle Piramidi,
Dal Manzanarre al Reno,
Di quel securo il fulmine
Tenea dietro al baleno;
Scoppiò da Scilla al Tanai,
Dall’uno all’altro mar.

Fu vera gloria? Ai posteri
L’ardua sentenza: nui
Chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
Del creator suo spirito
Più vasta orma stampar.

La procellosa e trepida
Gioia d’un gran disegno,
L’ansia d’un cor che indocile
Serve, pensando al regno;
E il giunge, e tiene un premio
Ch’era follia sperar;

Tutto ei provò: la gloria
Maggior dopo il periglio,
La fuga e la vittoria,

La reggia e il tristo esiglio:
Due volte nella polvere,
Due volte sull’altar.

Ei si nomò: due secoli,
L’un contro l’altro armato,
Sommessi a lui si volsero,
Come aspettando il fato;
Ei fe’ silenzio, ed arbitro
S’assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell’ozio
Chiuse in sì breve sponda,
Segno d’immensa invidia
E di pietà profonda,
D’inestinguibil odio
E d’indomato amor.

Come sul capo al naufrago
L’onda s’avvolve e pesa,
L’onda su cui del misero,
Alta pur dianzi e tesa,
Scorrea la vista a scernere
Prode remote invan;

Tal su quell’alma il cumulo
Delle memorie scese!
Oh quante volte ai posteri
Narrar se stesso imprese,
E sull’eterne pagine
Cadde la stanca man!

Oh quante volte, al tacito
Morir d’un giorno inerte,
Chinati i rai fulminei,
Le braccia al sen conserte,
Stette, e dei dì che furono
L’assalse il sovvenir!

E ripensò le mobili
Tende, e i percossi valli,
E il lampo de’ manipoli,
E l’onda dei cavalli,
E il concitato imperio,
E il celere ubbidir.

Ahi! forse a tanto strazio
Cadde lo spirto anelo,
E disperò: ma valida
Venne una man dal cielo,
E in più spirabil aere
Pietosa il trasportò;

E l’avviò, pei floridi
Sentier della speranza,
Ai campi eterni, al premio
Che i desidéri avanza,
Dov’è silenzio e tenebre
La gloria che passò.

Bella Immortal! benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
Chè più superba altezza
Al disonor del Golgota
Giammai non si chinò.

Tu dalle stanche ceneri
Sperdi ogni ria parola:
Il Dio che atterra e suscita,
Che affanna e che consola,
Sulla deserta coltrice
Accanto a lui posò.