Le serie che ho visto: Ginny & Georgia

E’ la serie più vista del momento su Netflix, questa “Ginny & Georgia“, ideata da Sarah Lampert. Ho visto le prime due puntate con un po’ di diffidenza. A prima vista appare solo come l’ennesima serie giovanilistica per adolescenti. Un po’ lo è fino alla fine, ma mescola con abilità anche altre tematiche che la rendono interessante anche per un pubblico più maturo.

Ginny e Georgia racconta la storia di una madre e di una figlia separate da soli 15 anni di differenza (Georgia ha avuto Ginny all’età di 15 anni). Dopo tanti spostamenti la famigliola si trasferisce in un luogo molto provinciale e borghese. Non vi svelo null’altro ma state certi che i colpi di scena non mancano, in questi 10 episodi della prima stagione.  Scrivo prima perché il finale è talmente aperto che è impossibile non ne segua almeno una seconda. Non è un capolavoro, ma come sempre è ben scritta e realizzata.

Le serie che ho visto: Grace and Frankie

Oggi vi segnalo una serie giunta alla sesta stagione e cominciata nel 2015. Io però l’ho scoperta solo da poco e ancora la sto vedendo, non proprio continuativamente, ma quando voglio trascorrere mezz’ora piacevole, con un prodotto ben fatto, dialoghi ben scritti e cast di lusso. Sto parlando di “Grace and Frankie” su Netflix.

Cominciamo dal cast: Grace è Jane Fonda, mentre Frankie è Lily Tomlin. Quando la serie ha inizio Grace è spostata con Robert, Martin Sheen, e Frankie con Sol, Sam Waterston. Come spiega Wikipedia Grace e Frankie sono due donne che hanno superato i settanta anni di età, ed hanno da sempre un rapporto conflittuale per via dei loro differenti stili di vita; la prima snob e cinica, l’altra hippy e stravagante. La loro esistenza viene scombussolata quando i rispettivi mariti, soci in affari da oltre vent’anni, fanno coming out confessando di amarsi da anni e di volersi sposare. Tornate single, le due donne sono costrette a vivere assieme ed aiutarsi a vicenda, così da cominciare un nuovo capitolo della loro vita che le porterà a riscoprirsi come donne e come amiche.  Come dicevo ne sono state realizzate sei stagioni, per un totale di 78 episodi di circa 30 minuti ciascuna. Ma è già annunciata la settima stagione, l’ultima. Insomma: un bel successo, considerando che si tratta, comunque, tra una risata e l’altra, tra dialoghi sagaci e fulminanti come soli gli americani riescono a  scrivere, di una serie sulla terza età. E le due protagoniste sono davvero strepitose. Buona visione!

 

Le serie che ho visto : Lupin

Su Netflix è disponibile la prima parte in 5 episodi di questa serie tv francese dal titolo “Lupin“, ispirata al ladro gentiluomo protagonista dei romanzi di Maurice Leblanc. Una serie gradevole che si vede rilassati.

“Lupin” è interpretato da Omar Sy, Ludivine Sagnier e Clotilde Hesme e racconta di Assane Diop che, ispirandosi alle avventure di Arsenio Lupin, decide di vendicare il padre per un’ingiustizia subita per colpa di una ricca famiglia. La serie sta avendo grande successo in tutto il mondo: è ben realizzata, è simpatica e incalzante e soprattutto ha in Omar Sy un interprete accattivante.  Purtroppo al momento ci si deve accontentare della prima parte, ma la seconda è in fase di realizzazione e potrebbe arrivare già in estate.  Da vedere in un solo fine-settimana. Enjoy!

Le serie che ho visto : Ethos

Come ho già detto, grazie alle piattaforme streaming si riescono  vedere prodotti televisivi che solo con le TV generaliste non saremmo mai riusciti ad apprezzare. E’ il caso della serie che vi segnalo questa settimana, che è disponibile su Netflix. Si intitola “Ethos” ed è la prima stagione di una serie turca.

Diciamo subito che, pur essendo solo 8 episodi, non è una di quelle produzioni da vedere in binge-watching forsennata in una sola notte. Non è di facile fruizione. Ma io l’ho trovata decisamente interessante.  Il sito di Netflix la presenta con queste parole: A Istanbul alcune persone trascendono le barriere socioculturali e stabiliscono legami mentre s’intrecciano le loro paure e i loro desideri. Ma certo è una sinossi molto riduttiva. Sì, siamo a Istanbul, ma non certo quella delle cartoline. I luoghi più famosi della città quasi non si vedono. E’ una città carica di malinconia, quella che traspare negli episodi.  Meryem è il personaggio protagonista, interpretato dall’attrice Öykü Karayel con una sensibilità e una maestria davvero di grande professionalità. Con lei, al centro del racconto, c’è la sua psichiatra Peri. Sono due donne totalmente diverse: di origine contadina e conservatrice la prima, colta, elegante e di famiglia ricca la seconda. Intorno a loro altri personaggi che ci offrono un’immagine variegata , non stereotipata, della Turchia di oggi.
Insomma: ho trovato molto interessante vedere questa prima stagione. Anche stavolta non ho trovato il trailer in italiano, ma vi assicuro che la serie è completamente doppiata.

Le serie che ho visto : Undercover

Il bello delle piattaforme streaming è che puoi vedere prodotti di tutto il mondo, cosa che fino a pochi anni fa era impensabile e ci si limitava, in genere, alle serie americane. Oggi vi segnalo invece un bel prodotto belga/olandese su Netflix, intitolato “Undercover“.

Ispirato a fatti reali ma con personaggi e luoghi inventati, Undercover è disponibile in due stagioni di 10 episodi ciascuno.  Due agenti sotto copertura (undercover, appunto) indagano su un boss della droga fingendosi una coppia nel campeggio dove lui trascorre i weekend. Trovo che sia una serie tv molto ben fatta, avvincente, che nella seconda stagione invece di perdere mordente migliora ancora. Anche se la vicenda potrebbe essere conclusa alla ventesima puntata, ovviamente potrebbe esserne realizzata anche una terza stagione, ma al momento non è annunciata.

Le serie che ho visto : Fran Lebowitz: una vita a New York

Oggi vi segnalo una serie un po’ particolare. Non è “fiction” ma una sorta di documentario, una docu-serie, potrei dire, che però è anche una stand-up comedy, con la regia di Martin Scorsese, dedicato a Fran Lebowitz,  che è una scrittrice ed attrice statunitense.  Il titolo originale è “Pretend It’s a City” ed in  italiano è diventato “Fran Lebowitz: una vita a New York“, 7 puntate, disponibili su Netflix.

“una vita a New York”, dicevo e la Grande Mela è davvero co-protagonista assoluta di questo racconto.  Capite quindi che non potevo perdere questa serie e perché mi è piaciuta?  E poi c’è l’umorismo, una dote innata della Lebowitz. Umorismo sottile, non grasso.  Mi piace davvero tanto.  Scorsese si è limitato a sedersi a un tavolo con Fran che parla a ruota libera e si racconta: è scrittrice, intellettuale, comica, opinionista, ebrea e omosessuale. Non c’è molto da raccontare di più: bisogna vedere gli episodi ed abbandonarsi ai racconti ed alle battute della Lebowitz ed alle immagini nostalgiche di una New York che forse ormai non c’è più.
Purtroppo non ho trovato il trailer in italiano, ma solo l’originale. Ma su Netflix gli episodi sono anche completamente doppiati.

Le serie che ho visto : The Undoing – Le verità non dette

All’inizio, avendo letto una critica non troppo favorevole, avevo pensato di non vedere questa mini-serie. Poi però il richiamo di Nicole Kidman – attrice che mi ha sempre affascinato – ha avuto la meglio. Sto parlando di “The Undoing – Le verità non dette“, miniserie di sei soli episodi diretta da Susanne Bier e in onda in esclusiva su Sky.

Co-protagonista accanto alla Kidman è Hugh Grant. Con loro altra grande protagonista trovo sia New York, che ovviamente mi manca sempre di più. Nel cast spiccano poi l’italianissima Matilda De Angelis, che si avvia ad una brillante carriera internazionale, e quel monumento cinematografico che è Donald SutherlandThe Undoing – Le verità non dette racconta di Grace Fraser (Kidman), una terapista newyorkese di successo, e di suo marito Jonathan Fraser (Grant), uno stimato oncologo. Grace e Jonathan vivono la vita che hanno sempre sognato, fino a quando un violento omicidio e delle inquietanti rivelazioni sconvolgeranno il loro destino e il peso di verità non dette creerà delle crepe profonde nella loro storia.  Di più non vi dico per non guastarvi la tensione e la sorpresa dei colpi di scena. Quando alla Kidman, che i detrattori trovano glaciale e inespressiva… beh, non sono affatto d’accordo. Per me è una bravissima attrice. E trovo  che “The Undoing” sia una delle migliori miniserie della stagione.

Le serie che ho visto : The Stranger

Miniserie da vedere tutta d’un fiato (su Netflix). Un bel “giallone” di produzione inglese con tanti colpi di scena: “The Stranger“, 8 episodi che conquisteranno la vostra attenzione impedendovi dio interromperne la visione.

Vi accenno solo la trama perché, ovviamente, non voglio guastarvi le varie sorprese che i bravi sceneggiatori vi hanno riservato.  Netflix la presenta così:  quando una sconosciuta rivela un fatto scioccante su sua moglie, il padre di famiglia Adam Price cerca disperatamente risposte ritrovandosi coinvolto in un mistero.  Un bel cast con Richard Armitage nei panni del protagonista e nel ruolo della detective l’attrice Siobhan Finneran, che i più attenti ricorderanno in Happy Valley e, soprattutto, in Dowton Abbey dove interpretava la “cattiva” Signora Sarah O’Brien.La trama è un po’ complessa, piena di indizi e accadimenti, ma il bello è che alla fine… tutto torna (e non sempre nelle serie tv è così). Buona visione!

Le serie che ho visto: Tiny Pretty Things

Amici ed amiche mi hanno consigliato questa serie tv americana intitolata “Tiny Pretty Things” e trasmessa da Netflix. Una serie ambientata nel mondo della danza: può non interessare un appassionato di musical? Certo che no. E infatti non me la sono fatta sfuggire.

In realtà la serie è soprattutto un thrilling. Si svolge in una prestigiosa accademia di danza a Chicago, ma ho trovato i riferimenti al mondo coreutico un po’ stereotipati. I vari caratteri dei personaggi, danzatori e danzatrici, sono quasi tutti esattamente come l’immaginario collettivo se li aspetta e un po’ … “tagliati con l’accetta”.  Ma se si supera questo primo impatto – che un po’ mi aveva infastidito – la serie è ben costruita e piena di colpi di scena, con intrighi, omicidi, tanto sesso, invidia e altro. Era facile perdersi in un trama così complessa, invece la regia e l’interpretazione sono eccellenti.  L’incipit della storia è Quando una studentessa modello in un’esclusiva accademia di danza è messa fuori gioco, la sua sostituta entra in un mondo di bugie, tradimenti e concorrenza spietata. Il cast è composto da giovani quasi tutti esordienti in televisione, ma tutti provenienti davvero dal mondo della danza, e questo contribuisce a dare credibilità ai personaggi.
E’ una delle serie mi maggior successo su Netflix e tutto fa pensare che ne verrà prodotta una seconda stagione. Buona visione.
N.B. Non ho trovato il trailer in italiano e quindi qui sotto le vedete in inglese, ma la serie è disponibile anche doppiata in italiano.

Le serie che ho visto: Bridgerton

Se durante il periodo festivo avete visto cose molto impegnate e adesso volete solo distrarvi con qualcosa di leggero, una sorta di “soap opera” di lusso, questa “costume drama” (pare si dica così)  “Bridgerton” – prima stagione di otto epidìsodi su Netflix – fa sicuramente per voi. Si tratta del primo frutto della collaborazione fra la famosa produttrice americana Shonda Rhimes (Grey’s Anatomy, Scandal, Le Regole del Delitto Perfetto) e Netflix.

Ispirata ai romanzi di successo di Julia Quinn, Bridgerton è la storia degli otto affiatati fratelli della famiglia Bridgerton, che cercano l’amore e la felicità nell’alta società londinese. Tra il trash e l’hot trash, con tante scene di sesso, la serie può comunque risultare affascinante e godibile. Come già accaduto nel musical Hamilton, è un prodotto che colpisce subito per il “color-blind casting“, cioè per la scelta di optare per la diversity e per l’inclusione nella selezione degli interpreti, a dispetto di ogni criterio di accuratezza storica e verosimiglianza fisica con i personaggi. Il risultato, come dicevo, è in effetti molto interessante, anche se so che a molti non piace proprio. (C’è comunque un riferimento a una tesi esistente sulla discendenza africana della Regina Carlotta:  se interessati leggete l’articolo a questo link). Ma il pubblico pare premiare questa serie, subito la più vista della piattaforma streaming. Le signore sono affascinate dal protagonista, l’attore anglo-zimbabweano Regé-Jean Page. Nella versione originale la voce narrante è quella di Julie Andrews e questa caratteristica ovviamente si perde nella versione doppiata in italiano. Già approvata la seconda stagione ma bisognerà attendere un po’. Buona visione.

Da oggi, come avrete notato, questo appuntamento ha cambiato titolo. Non tutte le serie che vedo sono da consigliare, quindi mi sembra più corretto così.