Lo so son sempre più vecchio. Questa cosa però mi ha SEMPRE dato fastidio. Ora però PROPRIO NON LA SOPPORTO. Devo curarmi, ma in realtà non è una cosa difficile. Dovrebbe essere la norma almeno per tutte le persone che usano la scrittura per lavoro. Invece no. Provate a farci caso. Mi riferisco alla voce del verbo essere è, che deve obbligatoriamente essere scritta con l’accento grave: è e non é. Fra l’altro è l’accento più diffuso, che deve essere usato anche su cioè, tè, caffè, bebè, Noè, karatè e altri ovviamente. Ed è anche il più facile da scrivere al computer perché non occorre il maiuscolo. L’accento acuto va riservato a perché, affinché, benché, nella 3a persona del passato remoto di alcuni verbi in -ere come poté, ripeté e in qualche altro caso. Ma quello mi disturba meno. é invece di è al contrario mi fa andare fuori di testa. Lo so: devo farmi curare.
Blog Rewind – Lucianina (04/11/2021)
Lucianina Littizzetto negli ultimi anni ha molti detrattori. Come spesso accade, da quando ha raggiunto un grande successo e un conseguente buon conto in banca, piace chissà perché molto meno. In Italia succede spesso. Ricordo che quando arrivò alla ribalta e faceva spettacoli nei teatri era difficilissimo recuperare un biglietto. Io, al Teatro Civico di Tortona, l’ho ospitata e conosciuta da quando non era assolutamente nota (1994) a quando esplose con i tutto esaurito (1998). Forse dal punto di vista della comicità può essersi un po’ adagiata sul ripetitivo, ma trovo che quando affronta argomenti seri sia sempre decisamente brava. Come domenica scorsa quando ha commentato l’affossamento del DDL Zan.
“L’applauso è partito per festeggiare l’affossamento del ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia. In quest’anno in cui l’Italia vince in tutto il mondo, anche nel Mondiale di pasticceria, purtroppo perdiamo in casa. E perdiamo nella gara più importante, quella di far sentire tutti uguali e tutti rispettati. Mi spiace perché questo disegno di legge era forse pieno di imperfezioni, ma bastava mettersi d’accordo e modificarlo. E poi era una legge per dare diritti in più, per aggiungere. Non per togliere. Per tutelare la diversità e l’inclusione. Pillon spillava gioia da tutti i pori, aveva il farfallino spanato come una corona di crisantemo. Mancava che gli si staccasse dal colletto e gli si posasse sull’inguine come la farfalla di Belen. Ma almeno lui è coerente. Cioè, è sempre stato contrario alla legge e ci ha messo la faccia. Io non sopporto quelli che dicono ‘ero d’accordo sul principio, ma c’era un dettaglio che non mi quadrava, così ho votato contro’. E non sto parlando di Renzi che era in Arabia Saudita, che come si sa è il faro dei diritti civili di questo pianeta. Se mi chiedi due posti dove mi sento libera, quelli sono Amsterdam e Riad. Io dico gli altri, quelli che hanno votato no mentre un minuto prima dicevano sì. Quelli che sono a favore delle leggi civili solo il giorno del gay Pride, o il giorno prima delle elezioni. Sentire queste discussioni di fino su quel ‘qualcosa che non quadrava’ mi stupisce, perché quando c’è da prendere i soldi della Finanziaria i senatori piazzano dentro la qualunque. Sui diritti, invece, si trasformano in precisetti che vanno a vedere il pelo nell’uovo col microscopio del CERN. Le leggi già ci sono e le tutele pure? Perfetto, allora facciamo una cosa rivoluzionaria: inseriamo l’educazione sentimentale e sessuale nelle scuole, obbligatoria anche per i più piccoli. Perché è da lì che parte tutto. Tutto, tuttissimo parte da qui. L’unica cosa che mi consola, è che intanto la società è già più avanti di voi. Quei diritti sono nella testa della maggioranza delle persone. Per cui potremmo dirvi: ‘Carissimi, fate con comodo. Noi vi aspettiamo qua’”.
Blog Rewind – La lettura di oggi: Anne e Paul, una storia d’amore (20/10/2021)
Dal Corriere della Sera un storia vera che fa riflettere
di STEFANO MONTEFIORI, CORRISPONDENTE DA PARIGI
«È nato un grande amore. Ci amiamo alla follia. Non sono mai stata così innamorata, è dolce, adorabile. Passiamo ore ad abbracciarci», diceva nel marzo scorso Anne Durand de Saint-André, ospite di una casa di riposo di La Rochelle, sulla costa atlantica della Francia. La signora Anne si era rivolta al giornale Sud Ouest perché la permanenza provvisoria nella struttura era finita ma lei rifiutava di abbandonare Paul (nome cambiato), anche lui ospite della casa di riposo.
- Le sue preghiere non sono state ascoltate. Anne ha dovuto lasciare la stanza che occupava a La Rochelle e non ha sopportato la separazione dall’amato. Nel luglio scorso Anne, 83 anni, trasferita in un altro residence per anziani, si è tolta la vita con un sacchetto di plastica, e i famigliari hanno ritrovato accanto al corpo decine di lettere in cui racconta l’amore per Paul, di quasi dieci anni più giovane.
- La storia di Anne e Paul solleva la questione dell’amore e della sessualità negli anziani, soprattutto quando non sono completamente autonomi e, come nel caso di Anne e Paul, vengono affidati alla tutela dei figli. Anne Durand de Saint-André era una ex artista e libraia dal carattere molto forte, attaccata alla sua indipendenza, che nell’autunno 2020 ha dovuto lasciare l’abitazione dove viveva, allagata per un guasto alle tubature. Dopo un breve soggiorno in albergo la signora era stata accolta in un Ehpad (l’acronimo francese che sta per casa di riposo) di La Rochelle, dove all’inizio ha faticato ad ambientarsi perché poco incline al rispetto degli orari e delle altre regole della vita in comune.
- Il suo atteggiamento è cambiato quando ha conosciuto Paul, così raccontato in una delle lettere ritrovate dopo la morte, citate da Libération: «Mi ha detto che mi trova meravigliosa. Quando non siamo nelle braccia l’uno dell’altra, gli faccio scoprire la lettura, gli leggo dei racconti. Mi ha anche insegnato la belote (un gioco di carte, ndr), certe volte giochiamo con altri ospiti. Me la cavo bene, è fiero di me». Solo che il soggiorno di Anne in quella struttura non poteva durare: era stata accolta lì vista la situazione di emergenza e il guasto a casa, ma passato qualche mese i dirigenti dell’Ehpad le hanno chiesto di trovare un’altra sistemazione.
- Per le camere c’era una lunga lista d’attesa e quella da lei occupata era destinata ad altri. Questione di regole, e anche di «problemi di comportamento e psicologici» evocati dalla direzione. Dopo il primo articolo uscito sulla stampa locale, il regista teatrale Mohamed El Khatib aveva chiesto di incontrare Anne per una pièce che stava preparando sugli anziani. «Erano belli da vedere – racconta il regista -. Era una donna viva, totalmente innamorata, appassionata, divertente, e anche borderline, lontana dal pudore abituale che circonda l’amore in età avanzata».
- Una volta, davanti al regista e ai suoi collaboratori, «i due amanti si erano baciati con grande passione, poi si erano incamminati, prendendo una strada sbagliata. Lui portava la borsa di lei. Un’immagine che mi aveva commosso», ha raccontato una collaboratrice di El Khatib a Sud Ouest. Oltre alla direzione dell’Ehpad, anche la figlia e tutrice di Paul aveva cominciato a trovare inopportuna quella relazione. Secondo lei, Anne era diventata invadente, possessiva, onnipresente nella vita del padre, tanto che lui stesso aveva chiesto di non vederla più.
- Secondo i figli di Anne invece Paul non ha mai smesso di amarla, sono gli altri che hanno voluto allontanarlo da lei. E la disperazione di Paul alla notizia della morte di Anne, pochi giorni il trasferimento in un’altra struttura, sembrerebbe dimostrarlo. Oggi tutti esprimono rammarico per il suicidio di Anne, come è ovvio. Più in generale, resta da affrontare la questione della volontà e del consenso dei singoli, quando questi sono affidati a persone che ne hanno la tutela legale, si trovano in età avanzata, magari non sono più totalmente lucidi, ma comunque capaci di provare sentimenti meritevoli di rispetto.
Blog Rewind – Il blog del Vescovo (19/10/2021)
Domenica in San Pietro Papa Borgoglio ha nominato il nuovo Vescovo di Tortona, la mia città, che ha una diocesi molto vasta. Si tratta di monsignor Guido Marini. Mi colpisce favorevolmente il fatto che “don Guido“, come ama farsi chiamare, utilizza i social network e, soprattutto, ha un suo blog, che potete trovare al link www.donguido.it .
E allora: benvenuto don Guido!
Sul suo blog mi è piaciuta molto questa riflessione:
Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera di San Paolo ai Romani: “Chiunque tu sia, o uomo che giudichi, non hai alcun motivo di scusa perché, mentre giudichi l’altro, condanni te stesso; tu che giudichi, infatti, fai le medesime cose. Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che commettono tali cose è secondo verità”. In questa esortazione dell’apostolo ritroviamo l’eco della parola del Signore in merito al giudizio. Se giudizio significa saper definire il bene e il male, riconoscendolo, valutandolo e operando di conseguenza, allora si tratta di una facoltà che ciascuno di noi è chiamato a esercitare con verità, prudenza e carità per sé e per gli altri. Ma se giudizio significa pronunciare una sentenza in relazione al cuore dell’uomo, questo solo Dio può farlo. Il Signore ci salvi dalla tentazione di farci giudici dell’animo umano.
Blog Rewind – Quelli che 2021 (19/11/2021)
Quelli che aspettano a farsi il vaccino per vedere come va oh yeh
Quelli che prima fanno il sierologico
per vedere quanti anticorpi hanno, oh yeh
Quelli che non conoscono nessuno che abbia fatto il Covid, oh yeh
Quelli che il Covid è come un’influenza, oh yeh
Quelli che sono morti d’influenza, oh yeh,
Quelli che Mussolini è dentro di noi, oh yeh
Quelli che votano a destra perché la Meloni sparla bene, oh yeh
Quelli che votano a destra perché hanno paura dei ladri, oh yeh
Quelli che votano scheda bianca per non sporcare, oh yeh
Quelli che non si sono mai occupati di politica, oh yeh
Quelli che vomitano, oh yeh, no, no, ne, yeh
Quelli che la mascherina fa male per l’anidride carbonica, oh yeh
Quelli che è un siero sperimentale, me l’ha detto l’antennista, oh yeh
Quelli che mia figlia non la inoculerete, oh yeh
Quelli che non ci credono, oh yeh, no yeh
Quelli che è una manovra dei poteri forti, oh yeh
Quelli che i vaccinati tra 100 anni saranno tutti morti, oh yeh
Quelli che la terza dose non la faccio perché sono stato troppo male le prime due, oh yeh
Quelli che non ce lo dicono, oh yeh, no yeh
Quelli che basta con la dittatura sanitaria, oh yeh
Quelli che se hai fatto il vaccino non sei recuperabile, oh yeh,
Quelli che queste morti improvvise ti sei chiesto il perché, oh yeh
Quelli che ti impiantano un microchip, oh yeh
Quelli che ci vogliono controllare con il 5G, oh yeh
Quelli che non possono crederci ancora adesso che la terra è rotonda, oh yeh,
Quelli che non hanno mai avuto una malattia mortale, oh yeh, no yeh
Quelli che ti spiegano le tue idee senza fartele capire, oh yeh
Quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il Covid, oh yeh
Blog Rewind – Rachele (08/10/2021)
Lei è Rachele Mussolini. Sì proprio così. Un nome che dovrebbe già far capire tante cose.
Eppure a Roma ha avuto 4435 preferenze. 4435, vi rendete conto?
Io non posso crederci. Questa cosa proprio mi manda fuori di testa.
Meritiamo l’estinzione.
Che poi non è una colpa chiamarsi Rachele Mussolini. L’hanno chiamata così, non può farci nulla. Ma combinazione è in Fratelli d’Italia. Pensa un po’. E alla Meloni non è sembrato vero poterla candidare.
Blog Rewind – Capacità di sintesi (22/09/2021)
Breve, conciso e diretto
Tortona, Via Guala.
Blog Rewind – I “no-qualcosa” di cui non si parla (30/09/2021)
Siamo circondati da persone “no“. Ma non ci sono solo i no-mask . i no-vax e ultimi in ordine di “apparizione” i “no-greenpass“. Ci sono altre categorie da tempo immemorabile presenti nel mondo.
Ci sono ad esempio i “no-deo“, che è facile incontrare molto spesso su autobus, tram, metropolitane e altri mezzi di trasporto. Sono irriducibili e tenaci nel loro rifiuto ostinato a portare refrigerio alle proprie ascelle ed ai nasi di chi li circonda.
E avete presente poi i “no-shampoo“? Cioè coloro che non avete mai visto con i capelli puliti? Non dico in ordine, perché quello può capitare, ma uno shampoo ogni tanto lo vogliamo fare, soprattutto se siamo a contatto con il pubblico?
Avete mai incontrato poi un “no-slip“? Si aggira soprattutto negli spogliatoi maschili delle palestre dove ama stazionare, appunto, smutandato. In quella “tenuta” è solito avvicinarsi a parlare in piedi davanti a voi seduti, considerando tale postura assolutamente normale.
Tipicamente italiano è poi il “no-destra“, automobilista che considera un’onta gravemente infamante percorrere l’autostrada sulla corsia di destra, ed utilizza quindi esclusivamente quella centrale.
Ce ne sono sicuramente molti altri. Voi chi conoscete?
Blog Rewind – La lettura di oggi: L’effetto Dunning-Kruger (07/09/2021)
Oggi vi segnalo un articolo di Kate Fehlhaber su The Vision dal titolo “L’EFFETTO DUNNING-KRUGER CI SPIEGA PERCHÉ GLI IGNORANTI SONO CERTI DI AVERE SEMPRE RAGIONE”. E’ un pezzo del 2017, ma ritengo sia sempre di “scottante” attualità, comunque la si pensi.
Blog Rewind – Le serie che ho visto : The Undoing – Le verità non dette (30/01/2021)
All’inizio, avendo letto una critica non troppo favorevole, avevo pensato di non vedere questa mini-serie. Poi però il richiamo di Nicole Kidman – attrice che mi ha sempre affascinato – ha avuto la meglio. Sto parlando di “The Undoing – Le verità non dette“, miniserie di sei soli episodi diretta da Susanne Bier e in onda in esclusiva su Sky.
Co-protagonista accanto alla Kidman è Hugh Grant. Con loro altra grande protagonista trovo sia New York, che ovviamente mi manca sempre di più. Nel cast spiccano poi l’italianissima Matilda De Angelis, che si avvia ad una brillante carriera internazionale, e quel monumento cinematografico che è Donald Sutherland. The Undoing – Le verità non dette racconta di Grace Fraser (Kidman), una terapista newyorkese di successo, e di suo marito Jonathan Fraser (Grant), uno stimato oncologo. Grace e Jonathan vivono la vita che hanno sempre sognato, fino a quando un violento omicidio e delle inquietanti rivelazioni sconvolgeranno il loro destino e il peso di verità non dette creerà delle crepe profonde nella loro storia. Di più non vi dico per non guastarvi la tensione e la sorpresa dei colpi di scena. Quando alla Kidman, che i detrattori trovano glaciale e inespressiva… beh, non sono affatto d’accordo. Per me è una bravissima attrice. E trovo che “The Undoing” sia una delle migliori miniserie della stagione.