Consigli di serie: The Young Pope


Mi sono accorto che ancora non vi ho segnalato questa serie SKY, diretta da Paolo Sorrentino: “The Young Pope”, con un cast strepitoso che vede spiccare Jude Law, Diane Keaton e Silvio Orlando. Al momento disponibile solo la prima stagione di 10 episodi (la seconda è in fase di lavorazione), ideale quindi per un fine-settimana sul divano. Lenny Belardo è un giovane cardinale statunitense, mite e dallo scarso peso politico. Abbandonato in orfanotrofio in tenera età, Lenny è continuamente tormentato da tale abbandono e ha sviluppato un rapporto molto turbolento con la fede e con Dio. Inaspettatamente Lenny viene eletto pontefice dal collegio cardinalizio, che crede forse di avere trovato una pedina da potere manovrare a piacimento. Tuttavia Lenny, salito al soglio col nome pontificale di Pio XIII, si dimostrerà un papa controverso e per nulla incline a farsi comandare, machiavellico e manipolatore (Wikipedia). Esordio felice di Sorrentino in una serie tv, vi conquisterà con la raffinatezza delle riprese e una trama sempre avvincente. Il regista così ha presentato il suo lavoro: “I segni evidenti dell’esistenza di Dio. I segni evidenti dell’assenza di Dio. Come si cerca la fede e come si perde la fede. La grandezza della santità, così grande da ritenerla insopportabile. Quando si combattono le tentazioni e quando non si può fare altro che cedervi. Il duello interiore tra le alte responsabilità del capo della Chiesa Cattolica e le miserie del semplice uomo che il destino (o lo Spirito Santo) ha voluto come Pontefice. Infine, come si gestisce e si manipola quotidianamente il potere in uno Stato che ha come dogma e come imperativo morale la rinuncia al potere e l’amore disinteressato verso il prossimo. Di tutto questo parla The Young Pope“. Enjoy.

Come si può restare indifferenti di fronte … a un bambino…viola dal freddo?

Non credo abbia bisogno di commenti. Da Repubblica. Ascoltate anche il video sotto.

“Come si può restare indifferenti di fronte a una mamma che urla e un bambino di tre mesi bagnato, nudo, viola dal freddo?”. Gino Murgi, sindaco di Torre Melissa (Crotone), ha aiutato i 51 migranti curdi arrivati nella notte, dopo che la loro imbarcazione si era capovolta, insieme ai suoi cittadini. “Alle 4 del mattino hanno portato di corsa pigiami, coperte, si sono tolti le loro giacche, sono stati tutti incredibili.”
L’intervista di Silvia Scotti – Radio Capital
C’è qualcosa di molto più forte del sovranismo, delle bandierine, dei porti fintamente chiusi e di questi governi inadeguati: i primi passi. #facciamorete

Quando la misura è colma…

Quando la misura è colma anche “i buoni” si lasciano andare. Ma con pacatezza e senza trascendere, senza diventare volgari. Non diventano “haters”. Ma raggiungono comunque lo scopo. Il post che vi propongo qui sotto è del 31 dicembre ed è scritto da un chirurgo dell’Azienda ospedaliera di Pisa, Daniele Pezzati:  circa diecimila condivisioni, più di 3000 commenti e 25.000 “mi piace” su Facebook.  Si può diventare popolari, quindi, anche senza maleducazione. Da leggere.

I Sindaci e Salvini

Ho già avuto modo di dire più volte che le leggi devono essere rispettate. Sempre. Se si ritiene che una legge sia sbagliata si deve agire in modo da riuscire a cambiarla ma, finché è in vigore, deve essere seguita. Quindi non posso essere d’accordo con i Sindaci che intendono non applicare il famigerato “Decreto Sicurezza” di Salvini. Tuttavia in questo caso, secondo me, può esserci una giustificazione, se quanto denunciato da più parti – non tutte all’opposizione del governo – è veritiero. Secondo quanto si legge persone in stato di perfetta regolarità (e ricordiamo che si sta sempre parlando appunto di “persone”), si sono ritrovate da un momento all’altro in una condizione di irregolari. Oltre alla palese ingiustizia, questo sta causando seri problemi: dove possono finire queste persone se non in strada? Io credo quindi che un Sindaco, anche nella veste di responsabile locale della Protezione Civile, non possa applicare totalmente il decreto. Ovviamente è solo una mia opinione senza alcun valore.  Mi auguro però si possa arrivare almeno ad una mediazione per una parziale modifica del decreto. Non sono fiducioso però che possa avvenire, proprio perché sarebbe appunto la soluzione migliore.

Trieste e il clochard

Credo che tutti abbiano letto del gesto davvero inqualificabile del Vice Sindaco di Trieste. Inutile tornarci sopra. Sì: forse poteva essere assegnato il premio stupidità ma no, non sarebbe stato neppure sufficiente. Lasciamo perdere. Preferisco per una volta soffermarmi invece su quanto hanno fatto i cittadini di Trieste, che  hanno dato una straordinaria prova di solidarietà riportando a posto le coperte per il clochard, con un cartello con scritto “Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città“.  Come scrive il Corriere: non solo coperte ma sciarpe, maglioni, berretti e cuscini da poter riempire un baule, per affrontare al meglio le rigide temperature di questi giorni, con la colonnina di mercurio scesa nella notte sottozero. «In caso di mancato ritiro non gettare nulla, provvederemo al recupero entro domani» aggiungono in un post scriptum sul cartello, per tranquillizzare il vice sindaco tanto solerte verso il decoro urbano, quanto insensibile verso quello umano. «Non è la nostra Trieste, e non è questione di visione politica ma di civiltà – scrive Diego D’Amelio, il giornalista de Il Piccolo che ha diffuso le foto su Twitter -. Non penso che sia esagerato dire che siamo davanti alla banalità del male».