Consigli di serie: Shtisel

Una serie davvero molto molto molto particolare, almeno per noi. Non ho ancora terminato di vederla tutta, ma mi piace davvero molto e ve la consiglio. Non essendo doppiata in italiano ma solo disponibile con i sottotitoli, non si riesce infatti a vedere velocemente, anche perché non è in inglese, ma in yiddish. S’intitola “Shtisel”, che è il cognome della famiglia protagonista. Netflix la presenta così: ”Una famiglia haredi che vive in un quartiere ultra-ortodosso di Gerusalemme fa i conti con amore, perdita e difficoltà della vita quotidiana”. Ma direi che è una presentazione un po’ troppo semplicistica. Io la trovo interessante prima di tutto perché mi offre una finestra su un mondo che non conosco affatto: quello degli ebrei ortodossi. Le donne sono ingabbiate rigidamente in ruoli stabiliti dalla tradizione, ma poi in realtà sono sempre loro a riuscire a gestire le situazioni con le loro collaudate ed antichissime tecniche di manipolazione.  Tutto ciò che è moderno va tenuto a distanza, anche la televisione (quindi figuriamoci il web e gli smartphone). Insomma: un mondo comunque affascinante, narrato con maestria e con interpreti straordinari. Non può non conquistare. E la secondo serie, che sto terminando, non delude, anzi: è forse ancora più intrigante.

 

Senza parole: il decoro delle istituzioni

Il decoro delle istituzioni …

Oltre a farsi scattare la foto, anche pubblicarla sul proprio profilo instagram, senza alcun ritegno proprio. Qualsiasi Amministratore Delegato di società private non farebbe mai circolare una foto come questa. Invece il Ministro dell’Interno sì.  Si resta davvero senza parole.

Il “corto” dei miei amici

Qualche mese fa nella bella casa dei nostri amici Sergio e Simona, con Lorenzo e Filippo (ma anche con Bonnie e Betty), è stato girato un “corto“.  La loro abitazione vicino a Pavia è stata”invasa” da tecnici, attori, registi, assistenti, ecc. da cui si è capito che per girare un film, breve o lungo che sia, c’è sempre tanto lavoro , tanto impegno e la massima professionalità. Poiché ad una buona parte delle riprese abbiamo assistito pure io e mia moglie, mi sono affezionato al progetto ed il risultato mi pare davvero interessante. Quindi mi fa piacere promuoverlo anche nella mia piccola cerchia di lettori. Se avete una decina di minuti per rilassarvi, eccolo qua:
Black Out
mini-movie realizzato sotto la supervisione artistica di Silvio Soldini, da una troupe di studenti di FilmLab – Laboratorio di Alta Formazione di OffiCine e quattro protagonisti d’eccezione: Silvia D’Amico, Flavio Parenti, Barbara Ronchi e Angelica Leo. Prodotto da “Oltre”

Oggi facciamoci (ancora una volta) quattro risate

I post dello scorso 31 ottobre “Oggi… facciamoci quattro risate” e del 20 dicembre “Oggi facciamoci (di nuovo) quattro risate” sono stati tra quelli più letti e condivisi, quindi ritengo vi abbiano divertito. Riportavano alcune immagini tratte dalla pagina Facebook Mamme che scrivono messaggi su WhatsApp, che in effetti mi fa sempre molto ridere. E allora, anche se forse era un post più adatto per la ricorrenza del pesce d’aprile,  replichiamo con nuovi post divertenti!

Il nobile lavoro del panettiere

La scorsa settimana il “solito” Matteo Salvini ha avuto un’uscita infelice (come spesso capita, almeno a mio parere).

Come ho già avuto modo di scrivere sui social, il lavoro del panettiere è un lavoro duro, faticoso e nobilissimo. Molto più che fare il vice-premier come lo fa lui, limitandosi ad essere un leone da tastiera. Quindi: più rispetto per chi lavora, ministro. Venga a Tortona ad assaggiare il nostro Pane Grosso, piuttosto. Visto che, come non manca di far sapere, ama la buona tavola, vedrà che apprezzerà il lavoro dei panettieri.

Bacioni.

Dal Blog di Blue max del 15/03/2018
Un pane davvero speciale che se capitate a Tortona non potete farvi sfuggire: il Grosso di Tortona. Il nome scelto è lo stesso dell’antica moneta che secoli fa veniva “battuta” in città. Si produce da meno di un anno ed è preparato con la farina ricavata dal grano antico San Pastore, quasi del tutto scomparso ed ora nuovamente disponibile grazie all’impegno dell’Università del Piemonte Orientale, del Comune di Tortona, dell’azienda agricola Elilù oltre che da Coldiretti e fondazione Morando Bolognini. Fondamentali poi, ovviamente, dodici aziende che hanno coltivato l’antica varietà di grano tenero e l’hanno raccolto, permettendo così ai panificatori di produrre il Pane Grosso di Tortona. L’iniziativa ha avuto decisamente successo e ogni settimana – il pane viene prodotto solo il mercoledì e il sabato – se ne consumano oltre 350 chili! Personalmente lo trovo fantastico: pane ne mangio poco e quindi lo voglio davvero buono. Ve lo consiglio senza dubbio. Lo trovate nelle panetterie e rivendite che espongono il logo che vedete come immagine di questo post. Buon appetito.

La speranza sono i giovanissimi

Il fatto ormai è noto, l’avrete seguito quasi tutti. Ma per chi se lo fosse perso, anche se il giorno stesso l’ho postato sulla mia pagina Facebook, preferisco pubblicarlo pure qui, perché rimanga.  Ritengo infatti sia significativo, infonde speranza, speranza che non tutto sia perduto, che i giovani forse sapranno riportare questo paese alla ragione. Sto parlando di Simone, 15 anni,  che ha deciso di intervenire durante una diretta Facebook da Torre Maura dell’esponente di Casapound Mauro Antonini,  mentre era in corso il trasferimento in una struttura comunale di alcune famiglie rom: «Perché ve la prendete sempre con le minoranze?», ha domandato il ragazzo, Antonini ha provato a spiegare le ragioni del suo movimento, che tuttavia non hanno per niente convinto l’adolescente: «A me 70 persone in più non mi cambiano nulla». Ecco il video (da Corriere.it).