Consigli di serie: Modern Love

Oggi vi consiglio una serie statunitense un po’ atipica, perché ogni episodio (8 in totale al momento, di 30 minuti ciascuno) sono indipendenti uno dall’altro (con una sorpresa finale). È una produzione di Amazon Prime, s’intitola “Modern Love” e schiera un cast di stelle. Tratto da una celebre rubrica del New York Times, racconta le varie sfumature dell’amore. Il cast spazia da Anne Hathaway a Tina Fey, da Dev Patel a Andy Garcia passando per John Slattery e Andrew Scott. Nel primo episodio la protagonista è poi Cristin Milioti che a molti dirà poco, ma che gli appassionati di musical ricorderanno come protagonista del delizioso “Once”. La particolarità di Modern Love è quella di raccontare storie vere. Non pensate a storie tipo romanzo rosa. Tutt’altro. Si parla di amore tra amici, passando all’amore “scritto dal destino”, alla crisi di coppia, all’amore tra anziani, all’adozione, all’amore per un padre e altro. Molto bello l’episodio interpretato da Anne Hathaway che tratta delle difficoltà di rapportarsi con una malattia che spesso si preferisce nascondere.  Insomma: 8 episodi da mezz’ora si vedono in un week-end, no? Buona visione.(Il trailer qui sotto non è tradotto, ma serie tv si trova anche con il doppiaggio italiano)

Il manifesto delle Sardine

Per chi mi conosce … questa è la mia nemesi storica. Io che non posso sopportare il pesce e qualunque cibo venga dal mare… mi riconosco nelle Sardine…

Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita.
Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare.
Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete.
Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura. Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi.
Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie.
Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo. Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network. Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare. Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito. E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro. Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque. Benvenuti in mare aperto.
“E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”.

Questa è la pagina ufficiale nata in seguito al flash mob di Bologna organizzato da Giulia, Andrea, Roberto e Mattia per coordinare e promuovere tutti gli eventi sul territorio nazionale:
https://www.facebook.com/6000sardine/

Forse c’è ancora speranza

Quando si leggono notizie come queste, nonostante lo sconforto per il fatto scatenante, si recupera un po’ di speranza, almeno nei giovani. Meno Male. Dal quotidiano La Repubblica:

“Con quella banconota non puoi pagare”. Poi l’autista, una donna, aggiunge, quando la passeggera non può sentirla: “Sta marocchina di m…”. Il racconto dell’ultimo episodio di intolleranza sui mezzi pubblici è nella testimonianza di uno studente di Novara che ha scritto una lettera al sindaco e all’azienda che si occupa del trasporto pubblico in città e nell’Ovest Ticino, la Sun. La lettera è stata sottoscritta, in segno di solidarietà da altri studenti e professori che hanno giudicato quell’episodio intollerabile. Anche l’azienda dei trasporti, che questa mattina ha ricevuto anche una comunicazione ufficiale da parte dello studente, ha aperto un’indagine interna “perché – spiega il presidente della Sun Gaetano d’Aurea – Fatti simili, se confermati, sono gravi e vanno trattati con la massima serietà”.
Il giovane studente, un ragazzo di 18 anni, che ha indirizzato la sua lettera anche al sindaco di Novara Alessandro Canelli racconta i fatti: “Erano le 8.45 del mattino e io ero su un mezzo della linea 8. E’ salita questa donna, di origine nordafricana, che si è avvicinata all’autista chiedendo di poter fare il biglietto a bordo e porgendole una banconota di grosso taglio ma l’autista le ha risposto male rifiutandosi di cambiarle i soldi”. La passeggera allora ha rovistato un po’ nella borsa ed è riuscita a trovare i due euro e cinquanta necessari per fare il biglietto. “Quando si è allontanata ho sentito l’autista apostrofarla chiamandola marocchina di m…. Tutti i passeggeri sono rimasti in silenzio ma erano perplessi per quel che hanno visto”. Nessuno ha fermato la corsa o chiesto spiegazioni all’autista, nemmeno l’autore della lettera che però, appena sceso ne ha parlato con compagni e professori e ha deciso di denunciare il fatto. “Credo che non sia semplice maleducazione, ma un fatto grave per cui vanno presi provvedimenti”, scrive il ragazzo nelle ultime righe della sua lettera che è arrivata sul tavolo del sindaco. “La Sun, l’azienda dei trasporti, ha aperto un’indagine interna per chiarire quanto successo – commenta il primo cittadino – Episodi di maleducazione di questo genere vanno condannati con forza e con provvedimenti esemplari”. L’azienda infatti convocherà l’autista per chiarire quello che è accaduto. “E’ una questione su cui vogliamo andare a fondo -assicura d’Aurea – in un anno e mezzo di presidenza non mi sono mia trovato in una situazione simile e credo che episodi simili vadano condannati senza esitazioni”.