Blog estate – Consigli di serie: Glow (21/09/2019)

Avevo letto un po’ di articoli che consigliavano la visione di questa serie ma avevo sempre rinviato perché l’argomento non mi convinceva. Una serie sul mondo del wrestling femminile non era proprio l’ideale per a attirarmi. Poi, all’ennesimo articolo entusiastico, ho iniziato a vedere il primo episodio: carino, ma nulla di più. Vediamo il secondo, il terzo… conquistato dalla narrazione, dall’ironia e… sì: anche dall’ambientazione. Sto parlando di “Glow”, giunta alla terza stagione per un totale di 30 episodi da 30 minuti ciascuno. La trama in breve secondo Wikipedia, è: Los Angeles (California), 1985. Ruth Wilder è un’aspirante attrice che riceve un invito per partecipare ad un nuovo programma di wrestling: Gorgeous Ladies of Wrestling, da cui l’acronimo GLOW. Ruth si ritrova a dover lottare con un gruppo di donne dalla personalità eccentrica sotto la guida di Sam Sylvia, uno scorbutico regista di B-movie.
Ma c’è molto di più. Glow è una serie prima di tutto divertente, ma anche con un contenuto importante, un messaggio che arriva senza imporsi sull’intrattenimento. La serie è recitata ottimamente, scritta bene e con tempi perfetti. Insomma: da vedere. Enjoy

Blog estate – Il Francobollo (26/01/2018)

Capisco che ormai i francobolli siano usati molto poco, almeno dai privati. L’utilizzo della posta elettronica, degli SMS, di WhatsApp hanno soppiantato quasi del tutto posta tradizionale. Ma ci sono casi in cui ancora se ne ha bisogno o è preferibile usare un biglietto con francobollo. Ad esempio, secondo me, per porgere le condoglianze, se non si ha abbastanza confidenza per farlo con un messaggio telefonico. Mi è capitato appunto qualche giorno fa di dover comprare un francobollo. Non pensate che sia semplicissimo. Inizialmente, fiducioso, mi sono recato da un classico “tabaccaio” che esponeva la consueta insegna con la “T” e la scritta “tabacchi e valori bollati”. La simpatica commessa alla mia richiesta si è messa quasi a ridere dicendo “Ma no, noi non li teniamo!”. Ah bene: e allora perché fuori c’è scritto “valori bollati”? Io capisco che sia un po’ una scocciatura con un guadagno probabilmente minimo e sia molto più remunerativo vendere le sigarette, ma se si ha una licenza e si fa un lavoro per conto dello Stato mi parrebbe giusto prendersi onori ed oneri. E credo che lo Stato dovrebbe anche controllare che le rivendite cui ha rilasciato le licenze rispettino i termini stabiliti. Ma forse anche allo Stato interessano maggiormente i guadagni fatti con le sigarette – su cui fa scrivere che fanno male – che offrire un servizio utile ed efficiente ai propri cittadini. Comunque non pensate che al secondo tentativo sia andata bene: in quel caso la risposta è stata “Li abbiamo finiti”, ma io credo che anche quella sia una risposta solo meglio studiata per evitare critiche. Critiche che comunque mi sentirei di fare in ogni caso: il negozio era stipato di sigarette fino all’inverosimile. Di quelle sicuramente il titolare non rimarrà mai senza. Perché invece mettersi nelle condizioni di non poter fornire un servizio comunque importante? Tante domande che resteranno sicuramente senza risposta. Per fortuna esiste la posta elettronica.

La lettura di oggi: Il dito medio

Dal corriere.it
Sulle bizzarie del popolo romagnolo, la pagina Facebook “Matti di Rimini” ha costruito il suo successo (quasi 55mila utenti), ma l’ultima che hanno trovato e pubblicato ha superato i confini della Romagna: si tratta dell’immagine di un manifesto funebre affisso per le vie di Spadarolo, nel Riminese, in cui la defunta, la signora Irma, di anni 84, si esibisce mentre fa il dito medio e sorride sorniona. Un scelta decisamente insolita, ma coerente, a quanto scrivono le cronache locali, con il carattere della signora. Ai giornali riminesi la figlia e le nipoti hanno spiegato di avere individuato proprio quella fotografia per rappresentare al meglio la personalità e il carattere della madre e nonna, donna originale e di grande apertura mentale.
Il post della pagina Facebook con l’immagine del manifesto di Spadarolo, da giorni raccoglie migliaia di condivisioni e di commenti e ha scatenato anche una piccola polemica. Quasi tutti i follower apprezzano e sottolineano lo stile «sincero ed espressivo per congedarsi da questo mondo», la «coerenza fino alla fine», promettono di portare fiori alla nonnina «nuovo idolo» o addirittura si lanciano in un «lo voglio anch’io!», ma non manca qualcuno che trova la scelta irrispettosa nei confronti della defunta e se la prende con le figlie. Che rispondono e spiegano: «Abbiamo scelto questa foto perché la mamma era così se ne fregava di tutto e tutti. Una gran donna nata nel periodo sbagliato per la sua apertura mentale».
Le esequie della signora Irma, scomparsa il 18 agosto, si sono tenute in forma laica il 20 agosto e le ceneri riposano al cimitero di San Maria in Cerreto.
E se qualcuno si sta chiedendo se la stessa foto del manifesto verrà utilizzata anche per la lapide funeraria, la risposta, fanno sapere i familiari, ovviamente, è si.

Proprio un’amabile vecchina, eh… Però è davvero una bella idea… quasi quasi…

 

Blog estate – Viva i titolisti (30/11/2017)

Una delle cose che mi diverte moltissimo è leggere i titoli degli articoli, soprattutto sui giornali locali, ma non solo. E non parlo ovviamente di quelli creati ad arte solo per catturare click, ma di quelli nati spontaneamente, probabilmente da qualcuno evidentemente privo di senso dell’umorismo. Non si può spiegare diversamente infatti un titolo, ad esempio, come “Cinese ucciso a coltellate: è giallo” oppure “Caccia alla pompa low cost” o  “Si è spento il giovane ustionato” o ancora “Muore prima del funerale”. Non sono invenzioni, ma titoli davvero apparsi su vari quotidiani.  Vi aggiungo anche “In cinquecento contro un albero, tutti morti”, “Scuola negata a due sorelle sorde. Inascoltato ogni appello” e il capolavoro: “Falegname impazzito, tira una sega a un passante” (e questa era sul “Corriere della Sera”, eh!).
Diversi anni fa il teatro per cui lavoravo, il Civico di Tortona, ospitava anche i concerti di un’associazione musicale, giustamente molto orgogliosa dei propri eventi. In particolare in quella stagione spiccava un prestigioso duetto di pianoforte e fagotto. Inviati i comunicati stampa, uno dei giornali locali intitolò “Come ti infagotto il pianoforte”. Sipario.

Inno fascista in spiaggia e nessuno fa nulla

Faccetta nera a tutto volume con i bagnanti che rispondono unendosi al coro e facendo il saluto romano. A guidarli c’è, in piedi sulla torretta di avvistamento del bagnino, Gianni Scarpa, il gestore di Playa Punta Canna, il lido di Sottomarina di Chioggia già finito nell’occhio del ciclone qualche anno fa per aver esposto simboli fascisti. Questura e prefettura fecero rimuovere i cartelli e la procura di Venezia aprì un’indagine per apologia di fascismo, poi archiviata. Dopo tre anni, pare non sia cambiato nulla. (Fonte: La Stampa) Ecco: ma perché non si fa nulla?