Standing Ovation

Sfortunatamente mi sono perso questo incontro dal vivo. Fortunatamente al giorno d’oggi nulla sfugge alla rete.  Vorrei che si potesse rivolgere una standing ovation a Corrado Augias.  In genere non è un personaggio che stimo, ma in questo caso è riuscito a ridurre al silenzio e poi ad un imbarazzato balbettio il Capitone e quindi merita ammirazione.

Vi riporto quanto ha scritto il giornalista Lorenzo Tosa:

Uno straordinario Corrado Augias ieri a Cartabianca ha dato una lezione memorabile a Salvini.
Bianca Berlinguer pone una serie di domande, dal veto di Ungheria e Polonia sul Recovery fund ai Decreti sicurezza, dagli sbarchi alla scuola. E, ogni volta, puntualmente, Salvini, invece di rispondere nel merito, svicola con la sua proverbiale sfilza di supercazzole, elenchi, domande retoriche e faccine.
Finché, a un certo punto, interviene Augias. E lo riporta immediatamente al punto, obbligandolo a rispondere.
“Sono ammirato dalla sua capacità di creare un frullatore in cui tutto si mescola. Dall’Ungheria ai cani per ciechi” dice. “Io vorrei riportarla alla domanda che le ha fatto Bianca Berlinguer. Lei ha detto ‘mi occupo dell’Italia’. Bene. Occuparsi della Polonia e dell’Ungheria oggi vuol dire occuparsi dell’Italia. Perché quel veto deve essere superato perché quei 200 miliardi possano arrivare. La signora Berlinguer ha detto che il veto di questi due paesi deriva dal fatto che loro non vogliono essere vincolati al rispetto dei diritti umani. Le faccio presente che quando c’è stata l’adesione di questi due paesi, e di tutti gli altri all’Unione Europea una delle condizioni era proprio il rispetto dei diritti umani. Lei che si occupa insieme a noi dell’Italia non dovrebbe battersi perché questo ostacolo venga rimosso?”
Risultato? Le supercazzole diventano i balbettii di uno studente impreparato e arrogante davanti a un professore.
Ecco cosa succede quando un giornalista fa domande e pretende risposte.
Era l’ora.
Ma la faccia che ha è comunque qualcosa di veramente incredibile. Guardate cosa ha avuto il coraggio di scrivere su Twitter:
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