Come si può perdere il proprio tempo

Breve storia triste.
Trovo nella cassetta della posta l’avviso per una raccomandata. Non ero in casa. Capita. Vedo però ancora in strada l’automobile della postina. Corro per parlarle ma non mi vede e si allontana. Pazienza. Leggo, sull’avviso che mi è stato lasciato, che dovrò recarmi al vicino ufficio postale, dove la busta sarà lasciata in giacenza. Purtroppo leggo con poca attenzione: mi pareva di aver capito che il ritiro sarebbe stato possibile dal giorno successivo quando, appunto, faccio due passi e mi dirigo verso la sede locale delle poste. Quando sono davanti all’ingresso mi preparo con l’avviso e stavolta leggo che il ritiro sarebbe stato possibile non in quel giorno ma il giorno ancora successivo. Quindi nulla. Colpa mia. Torno a casa sempre pensando che si tratti di una multa. Sull’avviso di giacenza infatti non c’è scritto chi è il mittente, ma solo che la busta arriva da Milano, è stata inviata a Genova dove è stata smistata per Tortona (perché adesso come saprete così funziona. Forse anche per tornare all’ufficio postale ripassa da Genova e per quello bisogna aspettare due giorni per poterla ritirare? Boh, misteri). Il giorno dopo finalmente posso andare a farmi consegnare la preziosa missiva, sempre con l’ansia che si possa trattare di una contravvenzione. Invece il logo sulla busta già mi tranquillizza. È infatti quello della mia vecchia banca, della quale non sono più cliente da un anno e mezzo con conto chiuso e nulla in sospeso. E allora cosa vogliono da me? Hanno forse trovato una giacenza di denaro che mi spetta? Un tesoretto che mi ero dimenticato di avere? No: nulla di tutto questo purtroppo. Mi dicono che devono aggiornare i miei dati e che se non provvedo entro 15 giorni dovranno troncare ogni rapporto con me. Ma non c’è già più nessun rapporto aperto con me e quella banca, che mi ha fatto solo perdere un sacco di tempo per niente. E il tempo è denaro, dovrebbe ben sapere la banca. Mi posso far pagare quindi? Sempre più convinto, comunque, di aver fatto bene a cambiare banca.
Fine della breve storia triste.

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